Omar Sherif H. Rida
E alla fine arrivò la fumata bianca. Dopo tre ore di conclave nella sede di via delle Vergini, il gruppo consiliare di Alleanza Nazionale ha scelto ufficialmente quelli che saranno i suoi due uomini di punta per i prossimi cinque anni in aula Giulio Cesare. Nessuna sorpresa sui nomi: entrati cardinali, Marco Marsilio e Vincenzo Piso sono usciti dalla riunione indossando, rispettivamente, le loro nuove vesti di capogruppo e di vicepresidente del Consiglio comunale indicato. Nessun commento da parte di Piso, mentre un emozionato Marco Marsilio ha definito la sua elezione allunanimità «un fatto importante perché costituisce una rafforzamento di An e un buon punto di partenza per ricominciare a risalire la china nella città, riconquistare posizioni e costruire unalternativa credibile al sistema di potere veltroniano». Nel documento diffuso al termine della riunione i consiglieri di An hanno elencato le linee che caratterizzeranno la futura opposizione a partire dal primo consiglio comunale del prossimo 3 luglio. Si tratta degli stessi argomenti che hanno dominato la recente campagna elettorale: emergenza abitativa (con labolizione dellIci sulla prima casa e lavvio immediato degli interventi nelle aree per ledilizia economico-popolare), sicurezza («con il contrasto di ogni forma di illegalità tollerata»), emergenza rifiuti («dopo lestate - ha ricordato Marsilio - conteremo i giorni dalla chiusura della discarica di Malagrotta per esaurimento»), inefficienza del trasporto pubblico, riforma del «sistema di governance delle aziende capitoline» (quello definito più volte da Alemanno il «moloch del gruppo Comune di Roma«).
Una scelta, quella ufficializzata ieri dai 14 consiglieri di An, (presenti al gran completo con leccezione di Alessandro Cochi) che nei giorni precedenti era sembrata scontata, ma che nelle ultime ore era tornata in discussione in seguito ad alcune polemiche interne. In primo luogo quella che ha visto protagonista il vicepresidente uscente, Fabio Sabbatani Schiuma, che aveva minacciato una sua uscita dal gruppo qualora «fossero prevalse logiche correntizie e non meritocratiche».
Tutto sembra rientrato dopo il summit di ieri. Nel documento infatti il gruppo esprime a Schiuma «piena solidarietà nella convinzione della sua completa estraneità ai fatti che gli sono stati addebitati per via giornalistica», ringraziandolo per la sua scelta di rifiutare provvisoriamente qualsiasi incarico nel prossimo consiglio. Solidarietà a Schiuma anche dal capogruppo uscente Sergio Marchi, che ha poi sottolineato il suo futuro impegno «per rilanciare una nuova stagione che veda sempre più An e la destra protagoniste a Roma». Confermata anche lindiscrezione sulla formazione di un gruppo consiliare «Amore per Roma» con un unico componente: lo stesso commissario della Federazione romana Gianni Alemanno. Lex candidato sindaco ha parlato di una decisione presa «per aprire una finestra aperta sulla società civile di Roma e per dialogare con tutte le forze alternative al governo delle sinistre». Alemanno ha infine annunciato una sua costante presenza in Campidoglio: «Lunedì sarò in aula ad ascoltare il discorso programmatico del sindaco, al quale replicherò».
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