nostro inviato a Montecarlo
«Forse qualcun altro guidava al posto mio...». Comè diverso Felipe. Anche in pole. Certi suoi colleghi brasileri, alcuni immensi, altri disastrosi, usarono la stessa frase per rendere ancor più epiche ed emozionanti le loro imprese. È il caso di Senna, tra gli immensi; è il caso di Barrichello, tra i disastrosi. Per questo, sul momento, tutti proprio tutti hanno pensato che Massa, dicendo quel «forse qualcun altro guidava al posto mio», si riferisse al Dio dei motori che sia Ayrton sia Rubens avevano scomodato in passato. No. Felipe, che oltre ad essere brasiliano ha vissuto parecchio nella pratica Brianza, a Erba, voleva essere maliziosamente ironico. Sottinteso: visto che in molti non mi considerano ancora, se sono in pole vorrà dire che ha guidato un altro.
Invece no. Era proprio lui il ferrarista primo nel q1, primo nel q2, primo in pole alla fine. Capace di metter dietro specialisti del toboga monegasco come Raikkonen ed Hamilton. «Le critiche dei mesi passati? Fanno parte della vita, ma quando senti di essere veloce, quando guidi una Ferrari per cui sai che se ti trovi a Maranello vuol dire che loro si fidano di te, allora sei conscio che certi momenti negativi arrivano e vanno... Nella vita ho corso tante gare, fatto molte pole, ma questa è davvero speciale. Speriamo solo che quello lì che ha guidato al posto mio in qualifica, guidi al posto mio anche in gara...».
Speriamolo. Perché Massa ha fatto 28 punti nelle ultime tre corse, ne ha vinte due, perché nel circuito che meno ama, «non lo amo neppure adesso», è in pole dove la pole conta come un invito al galà del principe per il vincitore. Tanto più che due rosse in prima fila non si vedevano dal 79, Jody Scheckter e Gilles Villenueve, che lultima vittoria Rossa data 2001 con Schumi. «Il mondiale? domanda e si domanda Felipe - è lobiettivo, ci credo, in tutte le categorie in cui ho corso, sono sempre diventato campione». Quindi ricorda lattimo dopo la pole: «Quando ho visto che ero riuscito a rimanere davanti a tutti sia nella prima che nella seconda sessione, ho pensato: vuoi vedere che ho una chance? Solo che appena centrata, cè stato come un vuoto radio, per cui nessuno mi diceva nulla e io chiedevo. Poi, improvvisamente, Rob (Smedley, il suo ingegnere di macchina, ndr) mi ha urlato: incredible Felipe, sei davanti a tutti... E stato lì che ho iniziato a ridere, ridere, non riuscivo proprio a smettere... A me succede così, quando scopro di riuscire a fare qualcosa che non credevo possibile».
Mentre ricorda, il sorriso torna, ma si spegne subito pensando alla gara di oggi: «Le condizioni meteo saranno fondamentali, sarà una corsa durissima, cè rischio pioggia, bisognerà gestirla con intelligenza». E intelligentemente rende merito a Raikkonen, secondo, e un po scocciato che poco prima aveva detto: «Se non piove sarà dura far qualcosa in gara, ma con il bagnato diventa una lotteria, chissà... Ovvio, sono deluso». «La macchina è messa a punto benissimo dice infatti Massa e Kimi, negli ultimi test per preparare questa corsa, ha fatto davvero una gran lavoro, io credo nelle sue regolazioni, è un grande». Un grande, ieri, decisamente scontento. Come Hamilton, che con la McLaren doveva far sfracelli e invece è lì con gli occhi sgranati e la bocca che fa ohh: «Sono sorpreso dal ritmo Ferrari».
Questo mentre nel paddock circola lennesimo sussurro: Alonso in Ferrari dal 2010. Gossip made in Spain. Cè da giurarci: Felipe sarà scoppiato di nuovo a ridere. Forse anche Kimi avrà accennato un sorriso invisibile dei suoi. Due ferraristi così, ma chi li cambia?
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