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Massa, problemi a un occhio Rischia di non correre più

Budapest Una notizia buona e una meno buona. La prima riguarda l’uomo. Felipe Massa sta meglio, recupera, una seconda tac di controllo per accertare se ci sono lesioni al cervello ha dato esito negativo. Ieri, al risveglio, ha pronunciato le prime parole: «Ma che ci faccio qui in ospedale?», a dimostrazione del suo stupore e, al medico che gli era accanto, ha chiesto: «Cosa è successo? Perché sono qui?», a prova del fatto che non ricorda nulla dell’incidente. Nel pomeriggio ha poi riconosciuto i famigliari. Felipe non sembra avere problemi, respira autonomamente e non è più in coma farmacologico. «Il recupero è fantastico» si è persino sbilanciato il suo medico personale, Dino Altmann, «muove tutti gli arti...» ha aggiunto.
L’altra notizia riguarda il pilota: difficilmente il brasiliano potrà tornare a guidare la Ferrari prima dell’inizio della stagione, anzi questa ipotesi è stata esclusa dai medici curanti ungheresi. Quella maledetta molla che saltava sull’asfalto, di quasi un chilo di peso, si è trasformata, nell’impatto sui 250 chilometri orari, in una mazza da una tonnellata. Il casco, come ha subito sottolineato la Fia, ha fatto la sua parte: gli ha salvato la vita, ma non ha evitato danni gravi. Dopo l’intervento Felipe ha in pratica un foro sulla scatola cranica sopra l’occhio sinistro. I chirurghi sono stati costretti a togliere un pezzo d’osso per evitare che comprimesse il cervello. E l’ematoma formatosi per la botta tremenda ha compromesso l’irrorazione da parte del sangue dei nervi nella zona, creando difficoltà all’occhio sinistro. I medici dell’Aek (che affermano di avere riscontrato un malfunzionamento) dovranno fare altri rilievi per capire quale sia l’esatta situazione e come e quando avverrà la guarigione completa. Massa per il momento non è trasportabile e verrà spostato a Parigi, nell’istituto del prof. Saillant, soltanto al momento opportuno per una completa rieducazione.
Massa, secondo quanto ha raccontato il padre Antonio alla tv O Globo, ha risposto al fratello Eduardo - che era intento a fermarlo mentre toccava il tubicino infilato nel naso - «lascia stare la mia mano». La moglie Rafaela, al sesto mese di gravidanza, ha spiegato: «Adesso sta bene e sicuramente tornerà a pilotare la sua auto rossa nelle piste di tutto il mondo». Nella tarda mattinata di ieri è arrivato nella capitale ungherese anche Luca Montezemolo. Preoccupato ovviamente, ma fiducioso. «Massa – ha detto il presidente della Ferrari che però non è stato ammesso nella camera di Felipe - è curato molto bene. È un ragazzo di grande temperamento e forse nella sfortuna ha avuto la fortuna di essere colpito in una zona in cui il cervello è protetto. Credo che sia impensabile e inutile dire adesso quando tornerà a correre. Vedremo nei prossimi giorni che cosa succede. Domenicali sta riflettendo e valutando. Entrerà nella sua stanza e nelle prossime 48 ore avremo un quadro più preciso della situazione, che è la cosa più importante. Poi deciderà». Questo mentre Max Mosley ha dato ordine alla commissione sicurezza di valutare eventuali provvedimenti alla luce dei diversi incidenti successi in questi giorni.
È chiaro che Domenicali dovrà trovare un sostituto da affiancare a Raikkonen. Esclusi, almeno in teoria, interventi a sorpresa, ci sono due candidati sotto pressione. Uno è lo spagnolo Marc Gené. Conosce la F60, ha provato il Kers, è in forma ed allenato. Scelta prudente e senza grossi rischi. L’altro si chiama Michael Schumacher: ha provato le gomme slick lo scorso anno, non conosce il Kers, né la monoposto attuale. Ma si chiama Schumacher.

Entro un paio di settimane al massimo l’interrogativo avrà una risposta.

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