Sì, la vittima conosceva il suo assassino. Ma da poche ore: quelle trascorse tra il primo incontro, avvenuto domenica sera in un cinema nei pressi della stazione Termini, e la morte di Alberto Falchetti, larchitetto omosessuale di 59 anni trovato cadavere lunedì pomeriggio dalla donna di servizio nel suo appartamento in via Agostino Valiero allAurelio. Falchetti sarebbe stato ucciso da Iulian Muscosea, un romeno di 26 anni, che ieri è stato fermato dalla polizia e sottoposto a un interrogatorio nel corso del quale avrebbe ammesso alcune responsabilità.
Secondo la ricostruzione fatta dagli agenti della squadra mobile, e illustrata dal vicedirigente Giovanna Petrocca, Falchetti dopo lincontro con il giovane e aitante romeno (è alto 1,85 e molto muscoloso) lo avrebbe invitato a casa sua per un rapporto sessuale, forse in cambio di denaro. Una volta nellappartamento di via Valiero, i due avrebbero litigato, non si sa se dopo aver consumato il rapporto. La stazza e la giovane età del romeno avrebbero facilmente avuto la meglio di Falchetti, che sarebbe stato ripetutamente colpito con calci e pugni, senza uso di corpi contundenti. Vedendo Falchetti esanime, Iulian M. avrebbe pensato che era svenuto e ne ha approfittato per svaligiare lappartamento, rubando un personal computer, denaro contante, macchine fotografiche, un braccialetto. Poi avrebbe messo la refurtiva in un borsone e sarebbe fuggito. Nelle ore successive al delitto, il giovane romeno si sarebbe prima di tutto liberato della merce rubatan vendendola a una moldava per 550 euro e quindi, avendo saputo della morte dellarchitetto, avrebbe deciso di cambiare aria, lasciando Roma in compagnia di un connazionale a cui aveva confidato il delitto. I due avrebbero voluto imbarcarsi per la Spagna a bordo di un traghetto in partenza da Civitavecchia. Ma ieri traghetti per Barcellona non ce nerano, e i due anno deciso di dirigersi a Nord con un treno. Ed è proprio nella sala dattesa della stazione della città portuale che Iulian e il suo amico sono stati visti martedì sera e il presunto assassino riconosciuto sulla base della foto e delle generalità alle quali le forze dellordine erano risalite grazie a unimpornta digitale rinvenuta su una bottiglia di birra ritrovata in casa dellarchitetto. Il giovane romeno era incensurato, ma le sue impronte digitali erano state rilevate lo scorso anno dagli agenti della polizia di Stato nel corso di alcuni controlli alla stazione Termini, dove Iulian M. era stato sorpreso in atteggiamenti ritenuti sospetti.
La posizione dellaltro romeno e della moldava sono ancora al vaglio degli inquirenti e i due sono stati a lungo interrogati dagli inquirenti. «Lindagine è stata risolta in meno di 36 ore - ha detto il vicequestore vicario Marcello Cardona - e questo solo grazie alla sinergia nata tra gli operatori della polizia di Stato che hanno lavorato ininterrottamente per due giorni. Determinante è stato il controllo del territorio. Da quando si è avuta la certezza che sulla scena del crimine era stato presente anche un cittadino romeno, preziosa è stata anche la collaborazione della polizia romena».
Preoccupato per lennesimo «omocidio» è Franco Grillini, il presidente dellassocizione dei giornalisti omosessuali. «Con lennesimo efferato assassinio di un omosessuale Roma si conferma capitale europea degli omocidi e dellemergenza omofobia. Da tempo il movimento ha proposto una serie di misure preventive che però faticano ad essere adottate. In primo luogo una legge anti omofobia che metta lItalia sullo stesso piano degli altri paesi europei con una normativa che preveda laggravante per i reati commessi in base allorientamento sessuale.
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