Roma

«Mazzette» sportive a Pomezia

Scandalo a Pomezia: in manette due consiglieri comunali per tentata concussione. Una storia centrata sulla gestione degli impianti sportivi nella sede distaccata dell’Università La Sapienza, nell’ex college Selva dei Pini. Indagati, inoltre, due ex assessori e il capo dell’ufficio legale di piazza Indipendenza. Non solo. Le intercettazioni della Guardia di Finanza porterebbero ad altri filoni investigativi.
Un ciclone per la cittadina industriale alle porte della capitale, già stravolta nel 2001 dalla tangentopoli pontina. A firmare le ordinanze il gip della Procura di Velletri Alessandra Ilari su richiesta del pm Giuseppe Travaglini. Agli arresti domiciliari Claudio Libertino del Pd e Alessandro Tucci, indipendente di centrosinistra. Divieto di dimora a Pomezia per l’avvocato Giovanni Pascone, ex direttore generale e responsabile dell’ufficio legale del Comune. Restano indagati Enrico Giordani, ex assessore allo Sport, e Fabio Mirimich, ex delegato ai Lavori Pubblici che si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda. All’arrivo dei primi avvisi di garanzia, la scorsa primavera, i due avevano lasciato i rispettivi incarichi.
Un’inchiesta particolare per il maggiore della Finanza Antonio Aiello: comincia tutto con la denuncia presentata dai responsabili dei campi da tennis universitari seguiti dal presidente del Consorzio che gestisce il settore sportivo dell’Ateneo. I consiglieri avrebbero esercitato su di loro forti pressioni per entrare a far parte, attraverso prestanome, dello stesso consorzio.
Una storia paradossale: Tucci è un patito del tennis e, secondo indiscrezioni, il suo interesse a entrare nel giro universitario arriva dopo il suo allontanamento da un circolo privato della zona. Prestigio, notorietà o c’è dell’altro? Gli inquirenti non parlano ma cercano prove. Intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e perquisizioni permettono di ricostruire la questione. Vincitori di una regolare gara d’appalto durante l’amministrazione Zappalà, i consorziati non cedono alle pressioni dei nuovi arrivati. Tanto che i due consiglieri, secondo gli inquirenti, arrivano alle maniere forti: «Se ci fate entrare in società rimuoveremo ogni ostacolo amministrativo e annulleremo i controlli. In caso negativo il Comune si costituirà parte civile nel contenzioso fra voi e l’Università» dicono. All’indomani delle elezioni politiche e del cambio di giunta, difatti, cambiano anche i vertici del Cda universitario. La nuova dirigenza accusa il vecchio consorzio sportivo di non avere i requisiti per la gestione della attività ricreative e la cosa finisce in Tribunale. La minaccia degli amministratori pubblici è la goccia che fa traboccare il vaso. Si va in caserma e si racconta tutto ai finanzieri. Secondo la magistratura l’episodio avrebbe scoperchiato un calderone destinato a esplodere quanto prima.
Rammaricato il sindaco di Pomezia, Enrico De Fusco: «Queste situazioni gettano ombra sulla nostra amministrazione che non ha però responsabilità. Le questioni al centro dell'inchiesta sono legate a comportamenti dei singoli.

La giustizia farà il suo corso».

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