McQuaid esalta Pinotti «Testimonial antidoping»

Scarperia. Pinotti? McQuaid, il capo del ciclismo mondiale, non lo conosceva, lo scorso ottobre, all’epoca del Giro di Lombardia, quando l’attuale maglia rosa del Giro d’Italia gli si è avvicinato per presentarsi. «Presidente, io sono Pinotti. E, presidente, se lei non fa qualcosa contro il doping io, nel mio piccolo mi vedo costretto a lasciare questo sport, non posso continuare contro gente che si dopa... ».
L’episodio, senz’altro gustoso, ma anche importante, è raccontato dalla stesso McQuaid che prosegue: «Pinotti mi ha impressionato allora e mi ha colpito anche recentemente per quanto ha detto su Basso, che lo ha deluso come corridore e come uomo. Mi dicono che questo è un bravo ragazzo, onesto e pulito, e naturalmente la laurea non guasta. Insomma, Pinotti è il miglior spot contro il doping, assieme ad altra gente pulita come lui, penso a Cavendish e Burghardt, e a O’Grady che ha vinto la Roubaix.

Dopo i fatti di Ullrich e di Basso i corridori hanno paura di essere pescati, se sbagliano. Le cose migliorano ma dobbiamo continuare a tenere gli occhi aperti. In questi giorni abbiamo parlato con i manager di tre squadre, sanno che stiamo tenendo sotto controllo alcuni dei loro corridori».

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