Matthias A. Pfaender
Dei farmaci generici a «marchio farmacia» che garantiscono ai consumatori un risparmio del 30-35 per cento rispetto ai corrispettivi di marca, a Milano non cè traccia.
Sebbene Federfarma.co (azienda di distribuzione e servizi che serve 42 cooperative di farmacisti italiani e rappresenta più di 12mila professionisti del settore), per bocca del presidente Guido Nocerino abbia annunciato di aver dato il via alla vendita di otto medicinali a prezzo ribassato in tutta la penisola, nessuno di questi compare oggi sui banconi delle farmacie milanesi. I prodotti in questione, basati su molecole di uso comune, sono farmaci a largo consumo come il paracetamolo, gli integratori alimentari e lacido acetilsalicilico. Il loro costo viene ridotto in quanto Federfarma.co si pone come tramite diretto tra i produttori e i singoli esercizi, tagliando tutti quei passaggi intermedi che comportano laumento del prezzo al consumatore.
Eppure gli esercenti di Milano dichiarano di non aver ancora ricevuto nessuna comunicazione a riguardo o persino di non essere a conoscenza delliniziativa. Come Maurizio Cerri, titolare della Farmacia Genova al 27 di corso Genova. «Un cliente mi ha chiesto informazioni sui nuovi prodotti a marchio Federfarma.co e mi sono trovato del tutto spiazzato - raccontava ieri mattina dietro al bancone -. Daltronde nessuno ci ha avvisato della cosa. E pensare che acquisto regolarmente dalla stessa Federfarma.co il Neolatte!», un latte in polvere importato dallAustria e venduto a un prezzo «calmierato». Carlo Erba, titolare dellomonima farmacia di piazza del Duomo, ha appreso la notizia leggendo i quotidiani: «Ma non sono stato contattato da nessuno» racconta.
I farmaci non si trovano neanche alla Farmacia Bolivar internazionale di Paolo Gradnik, presidente di Federfarma Lombardia, associazione di categoria dei farmacisti. «Non li abbiamo» è la risposta che si sente ripetere in più di venti rivendite tra centro e periferia.
Ma dove sono, allora, i farmaci a basso costo? Lazienda che ha promosso liniziativa si dice sorpresa. «È impossibile che non si trovino» sbotta il presidente. Ma è così. Cè allora chi cerca di trovare una spiegazione più tecnica. «Non sono bene al corrente delliniziativa - commenta Andrea Mandelli, presidente dellOrdine dei farmacisti della provincia di Milano e Lodi -. Immagino che questo ritardo nella distribuzione alle farmacie sia da attribuire alla particolarità del mercato farmaceutico lombardo o a semplici inconvenienti tecnici. Qualunque tentativo di abbattimento dei costi per i cittadini - aggiunge - è da lodare».
Ne è convinto anche Michele Carrubba, direttore del dipartimento di farmacologia dellUniversità degli Studi di Milano: «Liniziativa conferma la necessità che i medicinali da banco restino in farmacia e non entrino nei supermercati».
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