Mediobanca, le fondazioni ci prendono gusto

Le fondazioni mantengono le loro posizioni nel capitale di Mediobanca, e, tutte insieme, arrivano al 5,5% del capitale. Come emerge dal verbale dell’assemblea dell’istituto del 28 ottobre, secondo l’agenzia Radiocor, in prima fila c’è Carisbo, con oltre 22,16 milioni di azioni (2,7% del capitale contro 2,2% del 2007), seguita dalla fondazione Mps con 15,82 milioni (1,92%, invariato), dalla fondazione Cassa Risparmio Padova e Rovigo con 4 milioni (0,48%) e dalla Fondazione Crt con 3,2 milioni (0,39% contro lo 0,53% dello scorso anno). Non risulta presente all’assise la Carlo Tassara di Romain Zaleski, socio già accreditato del 2,39% del capitale e non risultano in pegno i 9,1 milioni di azioni (1,1%) di Luigi Zunino.
Tra gli azionisti di un certo rilievo al di fuori delle quote sindacate figura anche Barclays, che, per lo più tramite i fondi, detiene 2,5 milioni di azioni.
Axa world funds era invece presente all’assemblea con un totale di 400mila titoli. Sono poi 1,89 milioni i titoli depositati dal fondo Amber (0,2%). Piazzetta Cuccia riscontra il gradimento anche del governo della Norvegia che risulta detenere 1,78 milioni di titoli (più altri 41mila della banca centrale norvegese).

Un gettone su Mediobanca lo hanno puntato anche il fondo pensione dell’Abu Dhabi (14mila titoli), un fondo della special administration di Hong Kong (59mila titoli), il governo della Repubblica di Singapore e la Bank of Korea.
Da rilevare che la fondazione Carisbo ha votato a favore della lista del cda di maggioranza, presentata da Capitalia, mentre per la lista presentata da Mps ha votato, oltre ai fondi esteri, la fondazione Cariparo.

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