Lo aveva già detto sabato al Fatto. Ma Mentana spara ancora a zero su Matteo Renzi e la riforma Rai dalle pagine di Repubblica.
"Potrebbe diventare una rubrica della settimana enigmistica: trova le differenze", ribadisce il direttore di La7, "Con questa riforma, supposto che vada avanti, la Rai è e sarà identica a prima. Chi governa presume sempre di poter cambiare le cose mettendo le persone migliori, ma le riforme vanno fatte nella buona e nella cattiva sorte. E invece...". Poi la frecciatina al premier: "Se andiamo a rivedere i discorsi fatti da Renzi dopo la vittoria alle europee, quando entrò in rotta di collisione col sindacato, col discorso della messa sul mercato di Raiway, si è visto subito, era tutt'altro che sballato, si vede che ipotizzava una Rai davvero riformabile. Quei discorsi però si sono persi per strada". E anzi, era persino meglio la "vituperata Gasparri" che "magari partiva da un'analisi del tutto interessata, ma ha fatto una revisione totale del sistema delle comunicazioni cambiando il panorama televisivo". "Poi, certo, ha finito per rafforzare i forti e indebolire le tv locali", conclude, "Ma ora, con questa riforma, quali sono i cambiamenti che conosciamo a parte il ruolo dell'ad?".
Mentana però non risparmia neppure i grillini: "Tra due giorni tutto verrà fatto nello stesso modo: a scegliere sono sempre i partiti", spiega, "Vedo che si accomodano senza problemi al tavolo dell'ennesima lottizzazione.
Compresi i Cinquestelle, che ora sceglieranno il loro consigliere. Dentro la Rai non soffia alcun vento riformatore. Vogliamo dirlo? Dai direttori agli uscieri sono tutti lì a chiedersi chi arriva adesso. È l'unica cosa che interessa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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