Appena apre bocca, si scatena un putiferio. Del resto non potrebbe essere diversamente visto che si tratta di un personaggio notissimo al pubblico che ha dato un burrascoso addio alla rete per cui ha lavorato 18 anni. Per giunta una dura rottura consumata per ragioni politiche editoriali, terreno delicatissimo per un’azienda come Mediaset. Insomma da quando l’altro ieri Enrico Mentana ai microfoni dell’Alfonso Signorini show su Radio Montecarlo si è definito possibilista per un ritorno a Canale 5, si è aperta la caccia alle indiscrezioni. Si riprenderà il posto a Matrix, guidato da Alessio Vinci da quando lui l’ha lasciato? Difficile. Potrà trovare qualche spazio nel progetto del canale all news che si sta preparando per il digitale terrestre (che tra breve sarà obbligatorio in tutta Italia)? Più plausibile. O magari tornerà in auge un vecchio progetto di creare una specie di Letterman show versione italiana? Di certo né il diretto interessato né Mediaset, in questo momento, penserebbero a rivelare progetti, ammesso che ce ne siano. Per ora infatti i dirigenti Mediaset preferiscono non commentare e sottolineano che, allo stato delle cose, non esiste una questione Mentana in azienda. Il giornalista ribadisce di aver risposto a una semplice domanda che gli è stata posta da Signorini nell’intervista in occasione del diciottesimo compleanno del Tg5, da lui fondato nel 1992. «Un mio ritorno in Mediaset? - aveva detto l’anchorman -. Non si sa mai. Siamo obiettivi: passato un anno dalla mia assenza, Mediaset e il panorama televisivo non ci hanno guadagnato e nemmeno io. Dunque perché no?». Insomma, Mentana fa notare che dopo la sua uscita, l’azienda di Cologno non ha migliorato il suo settore informativo. Si riferisce soprattutto al fatto che Matrix con la conduzione di Vinci (che viene da un modello televisivo anglosassone lontanissimo da quello italiano) non è riuscito a tenere il passo della concorrenza (Porta a porta). E butta là che, se ci fossero dei progetti futuri, potrebbe prenderli in considerazione. Del resto anche lui è rimasto senza lavoro: dopo tante voci di possibili passaggi in Rai e su Sky, niente si è concretizzato. E non è uno che ama stare fuori dal giro. Inoltre Mentana ricorda anche che l’anno scorso non si dimise dall’azienda (il casus belli fu la mancata finestra informativa dentro il Grande fratello sulla morte di Eluana Englaro), ma da direttore editoriale. Cosa che venne colta al balzo dai vertici per chiudere il rapporto con lui che da tempo non funzionava. Mentana accusava l’azienda di esser diventata, in sostanza, un partito azienda al servizio del proprietario premier Berlusconi.
Comunque i rapporti tra il giornalista e il presidente Fedele Confalonieri non si sono mai interrotti ed è noto la stima del secondo per il primo. Dunque, le telefonate potrebbero tramutarsi nei prossimi mesi in incontri o trattative. E magari lo si rivedrà in onda in autunno.
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