Meta troppo vicina? Ora i tassisti rifiutano la corsa

«Buonasera, mi può portare a Gallarate?». Alla parola «Gallarate» il tassista arriccia il naso e comincia a scuotere il capo. «No guardi, non mi muovo per una corsa così breve. Provi a chiedere a qualcun altro». Accade anche questo nel far west di Malpensa, sempre più spesso. I tassisti fanno gli schizzinosi e si rifiutano di dare passaggi ai clienti diretti troppo vicino. La corsa Malpensa-Gallarate, ad esempio, costa 25 euro e per gli autisti non vale la pena perdere il posto in coda di fronte agli «Arrivi» per un guadagno del genere. «Rischiamo di perdere tempo - spiegano - e di farci sfuggire un cliente più redditizio, magari diretto a Milano». Va bene gli affari, ma un rifiuto del genere è classificabile tra i reati: il tassista che nega la corsa può infatti essere accusato di interruzione di pubblico servizio e punito penalmente oltre che con un’ammenda di 75 euro e la sospensione a tempo determinato della licenza. Ma in tanti ci provano, soprattutto la sera o la mattina presto, quando intorno all’aeroporto nessuno controlla.
«Comportamenti del genere sono assurdi - denuncia Massimo Campagnolo, responsabile del Consorzio taxi di Malpensa -. Tutti i passeggeri hanno diritto ad essere accompagnati a casa. E quindi invitiamo i clienti a denunciare comportamenti del genere per mettere fine, una volta per tutte, un’abitudine malsana». I «buchi» (così i tassisti chiamano, in gergo, le corsi brevi) sono circa il 5 per cento delle corse nell’arco di un mese. «Un tassista deve calcolarne una percentuale del genere - puntualizza Campagnolo - e farsene una ragione. È vero che quando stai fermo ad aspettare cinque ore, scoccia essere incastrato da una corsa poco redditizia, ma è nostro dovere rispondere anche a quelle, mica possiamo rifiutarci».
Una sera, per il rifiuto di una corsa breve, un buco appunto, si è quasi sfiorata la rissa fuori dall’aeroporto.
Il fenomeno denuncia che gli affari non vanno granché bene per le auto bianche di Malpensa. «A luglio ed agosto - sostiene il sindacalista - sono tutti buchi. La gente che va lontano è organizzata con i pullman delle agenzie e la maggior parte dei passeggeri sbarca a Malpensa perché abita vicino. Poi ci sono i numerosi indiani e pakistani.

Loro di sicuro non prendono il taxi ma si arrangiano con il treno e i mezzi pubblici». A peggiorare la situazione, sostengono i tassisti, ci si è messo il nuovo parcheggio low cost a 40 euro alla settimana, dove in tanti lasciano l’auto prima di partire.

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