METAMORFOSI Un festival al confine tra teatro e circo

Dal 2 all’8 settembre all’Auditorium la rassegna ideata da Barberio Corsetti ospiterà artisti di fama internazionale

Atmosfere circensi e linguaggi d’avanguardia con Francia, Canada, Tunisia, Australia e Italia, nazioni pronte - tra sogno e drammaturgia - a scendere in pista con una sarabanda di acrobati, funamboli, trapezisti e clownerie. Luci accese sul mondo reale e occhi puntati sui nuovi artisti del tendone che alla tecnica appresa nelle accademie frullano danza, giocoleria, e mimo. Fin dal loro battesimo le «Metamorfosi» di Giorgio Barberio Corsetti ci hanno abituato ad aprire la mente e il cuore sulle nuove tendenze del circo contemporaneo, fornendo un unico input: l’interdisciplinarietà. Alla vigilia della nuova edizione di Metamorfosi - 6° Festival di confine tra teatro e circo, che si terrà all’Auditorium Parco della Musica dal 2 all’8 settembre - il curatore della rassegna sostenuta dal Campidoglio e coprodotta da Fattore K e Fondazione Musica per Roma ha dilatato ulteriormente gli orizzonti artistici e geografici, sconfinando dal nouveau cirque francese ai raffinati talenti della regione canadese del Québec, culla del Cirque du Soleil, fino alla neonata Scuola di Tunisi con le sue atmosfere arabeggianti. Ospite d’onore quest’anno, oltre agli acrobati australiani dello Stato di Victoria richiestissimi nei festival europei, è la Scuola di Cirko di Torino diretta da Paolo Stratta che debutta a Metamorfosi dopo aver laureato, nel 2003, i talenti della Compagnia Nanirossi.
«Rispetto agli anni passati, questa edizione di “Metamorfosi” è ancora più di confine perché i lavori in cartellone non sono stati creati per la classica tenda, ma per gli interni. Da parte mia - precisa Giorgio Barberio Corsetti - c’è l’immenso piacere di far conoscere al pubblico artisti inediti per le nostre scene che presenteranno creazioni in cui è il corpo, tra poesia e musica, a raccontarci il mondo». Un ensemble di forte impatto emotivo, insomma, in grado di catturare l’attenzione popolare. «Che mi aspetto? Di vedere in platea gente di tutte le generazioni perché ad andare in scena sarà il mondo d’oggi».
Il festival alzerà il sipario domenica 2 con i danzatori-acrobati francesi Singulière che occuperanno la Sala Petrassi dalle 17 alle 19. Seguirà la compagnia franco-spagnola dei Cridacompany - al secolo Jur Domingo Escofet e Julien Vittecoq - specializzata in giocoleria e mimodramma alla scuola di Marcel Marceau. L’avvicendamento vedrà poi protagonisti sulla scena i porté acrobatici della compagnia franco-canadese Un loup pur l’homme e i Nanirossi (Matteo Mazzei e Elena Fresch) esperti nei numeri di mano in mano. A chiudere il sipario, tra risate e provocazioni, ci penserà il clown Ludor Citrik con lo show Je ne suis pas un numèro. Sempre domenica alla Cavea la Scuola di Circo di Tunisi proporrà Halfaounie, coreografato da Gilles Baron, mirabolante performance di dieci artisti impegnati alla pertica, trapezio, filo, cerchio, bascula e anelli. Lunedì 3, pur proponendo una riflessione sul conflitto israelo-palestinese il circo difenderà il suo spirito ludico con il numero di marionette Court-miracle de cirque a cura della compagnia Le Boustrophèdon (in replica il 4), mentre il 6 e 7 settembre il pubblico farà un balzo in Australia grazie alla compagnia Acrobat che giocherà in modo tagliente sugli stereotipi del circo usando frammenti di vita quotidiana.

Gran finale l’8 per una Notte Bianca a tutto jazz: la compagnia Les Noveaux nez alle 21 darà vita a uno sgargiante corteo che partirà dalla Cavea per approdare a piazza del Popolo.
Info 06/80241281; www.auditorium.com

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