Il primo tratto Brin - Di Negro arrivò con sette anni di ritardo. Sette anni per adattare una galleria già esistente al percorso della nuova metropolitana leggera, allora la chiamarono così, e per posare i binari lungo due chilometri e mezzo di percorso. Il secondo tratto da Di Negro a Principe venne dopo due anni (540 metri di lunghezza) e per il prolungamento fino a San Giorgio invece di anni ce ne vollero altri nove. Lunghezza del percorso: 700 metri. Eccola la metropolitana più lenta, rinviata, litigiosa e costosa dItalia, quella di Genova. Oltre che la più corta dEuropa: sette chilometri in totale di cui cinque o poco più attivi a trentanni dallinizio dei lavori. Allora era l8 febbraio del 1982 e su un progetto della giunta del sindaco Cerofolini si decise di riutilizzare la galleria Certosa per collegare la Valpolcevera a Brignole e di sbucare con il muso della metrò alla stazione dei treni nel 1986.
E oggi, con ventisei anni di ritardo rispetto ad una tabella di marcia ben oltre lottimismo, non si è nemmeno ancora tagliato il nastro per lultimo tratto della metropolitana. «Forse verrà inaugurato entro le elezioni - dice Giuseppe Viscardi, candidato sindaco per il movimento «Gente comune» che ieri ha festeggiato con ironia il compleanno dei trentanni della metrò genovese -. Ci sono sette elettromotrici nuove a cui si aggiungono quelle vecchie. I nuovi mezzi sono più lunghi, ma la rimessa di Di Negro non può contenerli». Per la realizzazione della metropolitana della Superba, continua Viscardi, sono stati sforati tutti i budget previsti per tratta e moltiplicati allinfinito.
«Siamo arrivati a costi esorbitanti e a una tempistica pazzesca. Principe è stata aperta nel 1992 per le Colombiane e poi richiusa. La stazione di San Giorgio venne inaugurata nel 2003 con Montaldo allora che diceva che nel 2004 sarebbero stati a De Ferrari». Invece a De Ferrari ci arrivarono due anni dopo, nel 2005.
«La metropolitana di Genova è la più bugiarda - si legge nel volantino di Gente Comune -, perché ieri ogni proclama è stato disatteso, mentre oggi una vulgata benevola ed indulgente tende a minimizzare le responsabilità dei governanti di ieri e di oggi e ad accreditare una tesi secondo la quale i progetti risalirebbero alla metà degli anni Ottanta, linizio dei lavori al 1986/87 e la tratta attualmente in costruzione fino a Brignole farebbe parte di uno sviluppo successivo, come il progetto di un eventuale prolungamento fino a Rivarolo centro». Ma non è così, precisa Viscardi, mostrando un comunicato dellAmt in cè scritta la data di inizio lavori, 8 febbraio 1982. «Si sono portati avanti di 4/5 anni».
Per il futuro di Genova, lui Viscardi, candidato sindaco ha in mente cose molto più concrete.
«Noi partiamo dalle cose concrete, dai bus che non funzionano o dal decoro e dalla pulizia che mancano. Partiamo da quello che a Genova non si fa».