Roma

«La mia prima volta con Porter»

«La musica italiana? Seguo con interesse i Tiromancino»

Ariela Piattelli

Rossana Casale, la «signora della musica» che ha interpretato i grandi musicisti e cantanti di fama internazionale, torna al suo primo amore, il jazz, nel nome di Cole Porter. Domani si esibirà nel parco di Palazzo Chigi di Ariccia per l’ultimo concerto della rassegna «I concerti dell’Accademia degli sfaccendati (ore 21.15, biglietti 15-25 euro). La Casale sarà accompagnata dalla Latvian Philharmonic Chamber Orchestra (il più grande complesso cameristico della Lettonia) diretto dal maestro Massimo Lambertini. La sofisticata interprete ha scelto dunque di confrontarsi con due mostri sacri della musica e del musical, proponendo le più famose canzoni e melodie di Cole Porter e George Gershwin. «Ho già interpretato Gershwin - spiega la Casale -, mentre è la prima volta che mi misuro con il repertorio di Cole Porter. Per questo concerto ho avuto la fortuna di misurarmi con due grandi della musica mondiale».
Sarà accompagnata dalla Latvian Philarmonic Chaber Orchestra. Che significato ha per lei questa esperienza?
«Ogni artista sogna di cantare con un’orchestra: è un’esperienza straordinaria che richiede molto studio e impegno. Per me è una sfida, e io ne ho affrontate molte, perché a me le sfide piacciono».
Il concerto è diretto dal Lambertini, allievo di Riccardo Muti, com’è andata la vostra collaborazione?
«Trovo che Massimo sia una persona adorabile (è anche severo): mi ha aiutato molto nello studio delle partiture musicali di Gershwin e Porter. C’è anche da dire che sul palco c’è molto feeling tra me, l’orchestra e Lambertini».
Lei ha interpretato vari generi musicali, oggi torna al musical. Come è nato l’amore per il musical?
«Sì, ho interpretato vari generi, ma il mio preferito resta il jazz. L’amore per il musical è nato in modo naturale; ho respirato questa musica sin da bambina a casa, grazie ai miei genitori, ascoltando i loro dischi e guardando i film americani».
Lei ha partecipato al reality show «Operazione Trionfo» come docente dei ragazzi partecipanti. Cosa crede sia importante insegnare ai ragazzi che si avventurano nel mondo della musica?
«Cerco di far capire ai ragazzi che lo studio è la cosa più importante per raggiungere buoni risultati. In questo senso anche un reality è utile».
Cosa pensa della musica italiana di oggi?
«La musica italiana oggi è di grande consumo. Grandi cose non ne vedo. C’è però qualcuno che spicca, come i Tiromancino, che seppur lontani dal mio genere musicale, stimo molto».


Che progetti ha dopo questo ciclo di concerti?
«Riprenderò con il musical Joseph e la strabiliante tunica dei sogni in technicolor, poi saremmo di nuovo in tournée».

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