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Michael: «Corsa decisa dalle occhiate sugli specchietti»

«Ho controllato che Fernando non mi pigliasse, spingendo tanto e prendendo anche alcuni cordoli»

Stefano Filippi

nostro inviato a Imola

Il primo abbraccio è per Jean Todt senza neppure scendere dall'abitacolo, il secondo per Alonso che ha mangiato la polvere per tutto il gran premio, il terzo per i suoi meccanici accalcati sotto il podio. Quando vede il presidente Luca di Montezemolo gli corre incontro per stringerlo e baciarlo in mezzo al ring delle interviste. «Potrebbe costarci una multa dalla Fia, pazienza», sorride l'ingegner Antonio Ghini, direttore comunicazione del Cavallino. Michael Schumacher era davanti nelle prove di venerdì, in testa sabato, in cima al podio ieri. È tornato numero uno e la fame di trionfi non è svanita: «Ve lo garantisco, non sarà l'ultima vittoria».
Lo dice in un italiano finalmente buono e lo dice a Imola, terra d'Emilia, terra Ferrari, travolto dall'entusiasmo dei tifosi della Rossa e assediato nel paddock come non gli succedeva da un anno e mezzo, gran premio del Giappone. Vero che l'ultimo successo è stato l'anno scorso a Indianapolis e che - come dice Todt - «vittoria è quando si prendono dieci punti», ma era una gara azzoppata dall'assenza delle scuderie gommate Michelin. Ieri invece successo pieno, entusiasmante perché sofferto fino all'ultima curva. «Gioia pura», dice il cannibale di Germania.
Michael, è stato difficile tenere dietro il campione del mondo?
«Certo, non è una passeggiata nel parco. Ma quando lui spingeva l'ho controllato, sapevo chiudere le porte al momento giusto. Dopo il primo pit-stop ho avuto qualche problema di gomme, un po' di graining (frammenti di pneumatico che restano attaccati, ndr) e dopo il secondo ho pensato soltanto a controllare Alonso, senza spingere. I ragazzi del box sono stati fantastici nella seconda sosta perché mi hanno consentito di rientrare in pista davanti allo spagnolo. Ho ridotto il divario di soli due punti, ma i top team sono tutti abbastanza vicini. Ed era importantissimo tornare al successo».
È stata la vittoria degli specchietti retrovisori?
«Sì, li ho usati molto. Tutta la prima parte della mia gara è stata una lunga qualifica, tiravo al massimo perché sapevo che Alonso era partito con più benzina e si sarebbe fermato dopo. Ma nella seconda parte, quando ho perso un po' di aderenza, ero preoccupato perché eravamo più lenti della Renault. Ho dovuto spingere tantissimo e prendere molti cordoli. È stata una corsa bella e difficile, ma questa è la Formula 1».
Quanto contava restare freddo?
«Se permettete, penso che non ci siano tanti piloti con la mia esperienza. L'importante non è chi ti insegue, ma analizzare bene la situazione e scegliere le traiettorie giuste per tenere dietro l'altro».
Temeva di trovarsi davanti Alonso, dopo la seconda sosta?
«Sì, però la Renault ha modificato la strategia anticipando il cambio gomme. Poteva funzionare, ma per fortuna sono stato abbastanza veloce per non farmi superare. È stato buffo pensare a tratti che io e Alonso ci trovavamo in posizioni invertite rispetto a un anno fa. Mi divertivo a pensare che cosa avrebbe fatto lui».
A quel punto mezza vittoria era già in tasca...
«Ero fiducioso, certo. Sono abituato a reggere certe pressioni. E poi qui è impossibile sorpassare, lo so bene dopo il gran premio dell'anno scorso, loro davanti e io a rincorrere, più veloce della Renault ma secondo».
Sarete così competitivi anche nelle prossime gare?
«Nei test di Barcellona siamo stati veloci e quello è un circuito mix, molto rappresentativo».
Che cosa si prova a vincere di nuovo dopo tanto tempo?
«È una sensazione fantastica, soprattutto per come era cominciata la stagione e dopo il grande lavoro fatto. Ce l'abbiamo messa tutta in questi mesi e volevamo davvero vincere per dare una dimostrazione della nostra forza. E festeggiare con tutta questa gente e tutte quelle bandiere della Ferrari è pura gioia. Ora è bello andare in Germania, sul circuito di casa mia, sperando di ripetere il successo».
Si sente tornato in lotta per il titolo?
«Non mi sono mai sentito tagliato fuori. Ci sono ancora tante gare da disputare».
Montezemolo dice che la Ferrari non farà pressioni sul suo futuro. Questa vittoria cambia qualcosa?
«Non cambia nulla, è un aspetto che non ho valutato. Ora mi godo le tante emozioni e la grande soddisfazione.

E a tutti dico: enjoy your day, godetevi questa giornata».

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