Micro-camere sui taxi

Valeria Arnaldi

Soluzioni antirapina fai-da-te per i tassisti. I finanziamenti promessi da Comune, Provincia e Regione per provvedere all’istallazione di impianti di sicurezza sui taxi non sono arrivati, ma tra due settimane le telecamere entreranno comunque in funzione sulle prime trecento vetture. Ad acquistarle è stato il Consorzio 3570. «Le numerose aggressioni e rapine delle quali, negli ultimi mesi, molti autisti sono stati vittima - spiega Loreno Bittarelli, presidente del Consorzio - hanno dimostrato l’assoluta necessità di un intervento efficace e rapido. Per questo, abbiamo deciso di non aspettare i fondi promessi dal Comune, che avrebbero dovuto coprire circa il 70 per cento dei costi per la messa in sicurezza delle vetture e, di conseguenza, della professione. A nostre spese abbiamo provveduto all’acquisto di centinaia di micro-camere. D’altronde, il costo degli impianti è accessibile a tutti: ogni telecamera, infatti, costa circa 500 euro, che possono essere pagati anche a rate».
La dotazione di telecamere era stata la prima richiesta avanzata dalle associazioni di categoria al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, riunitosi a dicembre proprio per cercare una soluzione al sensibile aumento di rapine ai tassisti. Secondo i tecnici, questo tipo di apparecchiatura è l’unico in grado di dissuadere i malintenzionati. «Per legge, ogni strumento di video-sorveglianza deve essere opportunamente segnalato - prosegue Bittarelli - ed è estremamente difficile che un aggressore decida di rapinare un soggetto, se sa di essere ripreso. Se questo dovesse, comunque, accadere, le immagini forniranno un valido ausilio agli agenti nelle indagini». I «video-taxi» saranno facilmente riconoscibili grazie ad un contrassegno adesivo posto sul finestrino. Nessuna paura, però, per la privacy. Le micro-camere, permanentemente accese, scatteranno foto ad intervalli di dieci secondi e, solo se azionate dal tassista in pericolo, gireranno veri e propri filmati, che verranno trasmessi alla centrale radiotaxi. Qui, in caso di emergenza, si procederà alla decodificazione del materiale. Per tutelare l’anonimato dei passeggeri, infatti, foto e video saranno criptati, e potranno essere visionati soltanto da una squadra di tecnici capeggiata da un funzionario responsabile del trattamento dei dati personali, che provvederà a trasmettere il materiale, quasi in tempo reale, alle forze dell’ordine. Ad ulteriore garanzia di riservatezza, le immagini saranno trattenute nella memoria della micro-camera solo per un’ora e, quelle decriptate, in caso di falso allarme, verranno immediatamente cancellate. Il sistema - apparecchiatura, software e collegamento diretto con la centrale - è stato testato per circa 20 giorni su un «taxi-muletto», con risultati decisamente soddisfacenti.

L’istallazione su tutte le auto del 3570, che sono 2700, dovrebbe essere completata entro giugno, complici gli sconti che il Consorzio otterrà con i prossimi più consistenti ordini o magari, con i «famosi» finanziamenti. Rimane ancora da definire, invece, la possibilità di dotare le vetture di un impianto gps per la loro localizzazione.

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