Milan, per Ibrahimovic una stangata da tre turni "Ho fatto una cavolata"

Mea culpa dello svedese ma è a rischio la partita con la Juve. Galliani: "Troppo per un buffetto, impugneremo la decisione"

Milan, per Ibrahimovic una stangata da tre turni "Ho fatto una cavolata"

Il primo round è andato alla Juve. Zlatan Ibrahimovic, da ieri pomeriggio, è fuori dalla sfida di sabato 25 febbraio tra la prima e la seconda del campionato. Tre turni di squalifica per lo schiaffo rifilato ad Aronica durante Milan-Napoli: lo ha deciso il giudice sportivo, sulla base del referto di Rizzoli. Asciutta la motivazione, suggerita dall’assistente Cariolato che ha visto (parzialmente) e riferito solo l’episodio principale: «Ha colpito un calciatore avversario con uno schiaffo al volto». Aronica l’ha fatta franca: nessuna segnalazione da parte della procura federale e l’avvocato Tosel ha dovuto perciò ignorare l’accaduto. È proprio questo uno dei motivi che hanno reso ancora più amaro il lunedì dei milanisti.

Pugno di ferro per Ibrahimovic, guanto di velluto per Aronica da cui è partita la scintilla (mano sul collo di Nocerino). Primo round alla Juve: Ibra, con questa squalifica sulle spalle, dovrà saltare i due viaggi a Udine e Cesena e il rendez-vous con la capolista. Il secondo sarà giocato dal Milan in prima persona e con tutto il peso e il prestigio del club rossonero. La prima risposta è stata una nota del club pubblicata sul sito ufficiale: non si è parlato di un banale e tradizionale ricorso, no è stato usato un verbo molto più forte, «ha deciso di impugnare la decisione del giudice sportivo».

Quel verbo è un rafforzativo per segnalare la determinazione di Galliani e del legale Cantamessa, già messo in preallarme, nell’inseguire una riduzione della pena. In sede di appello, il Milan potrà contare anche su ricostruzioni giornalistiche e filmati televisivi, potrà citare precedenti e anche sentenze di un certo tipo. «Quello di Ibra era un buffetto, non una condotta violenta ma anti-sportiva» la convinzione di Adriano Galliani, meravigliato solo dalla contabilità disciplinare dei due episodi, «un solo squalificato: mi chiedo perché?» la sua riflessione. Sarà questa la battaglia legale condotta dai rossoneri. Che non ha, almeno in pubblico, procurato una grande depressione nei suoi uomini di punta, il vice-presidente esecutivo Galliani e l’allenatore Allegri, intervenuti ieri sera alla premiazione dei giornalisti sportivi (per lo scudetto 2011). «È vero che siamo favoriti, ma lo saremmo ancora di più se avessimo a disposizione la rosa intera» la chiosa di Galliani che non ha promesso le barricate. «Se sarà accolto il ricorso, giocheremo con Ibra contro la Juve. Altrimenti giocheremo con un altro» il suo realismo fatto apposta per incrementare l’auto-stima del gruppo.

Galliani ha parlato con Ibra a cui ha anche ricordato le regole della casa (forte multa non comunicata ai media) in materia di squalifica e ne ha riferito in modo sintetico: «È dispiaciuto». E Ibrahimovic s’è mostrato pronto a riconoscere davanti alle telecamere di Striscia la notizia il suo errore. È stato persino brutale nell’espressione gergale: «Ho fatto una cazzata». Ibra l’ha ripetuto più volte senza assolversi, senza riferire della provocazione di Aronica e dell’intervento a sostegno di Nocerino. «Succede, succede, devo imparare quando sbaglio» la sua morale. È la quinta volta, da quando gioca in Italia, che incorre in questi errori: chissà se sarà mai l’ultima. «Non c’era bisogno delle telecamere per capire che ho sbagliato» è stato il suo commento ricevendo il tapiro.

Ha provato anche a infondere coraggio ai suoi. «Il Milan ce la farà anche senza di me» ha sostenuto convinto sorridendo solo quando gli hanno chiesto conto del commento di Cassano, lo specialista di questi numeri. Proprio Antonio ha ricevuto ieri, al culmine dell’ennesimo test superato, il via libera dai medici per cominciare la preparazione fisica specifica. Significa che sta bruciando le tappe e che probabilmente potrebbe tornare utile almeno per gli ultimi due turni del campionato. Chissà, potrebbe valergli anche una convocazione in extremis per la Nazionale.

«Col Napoli abbiamo dimostrato di essere squadra» l’ultima relazione di Galliani sull’argomento. Verissimo. Ma il punto è un altro. Domani, contro la Juve in coppa Italia, Ibrahimovic ci sarà. E forse potrebbe dare un assaggio della voglia matta che ha di ripresentarsi anche il 25 febbraio.

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