Milanesi col pollice verde: il terrazzo di casa diventa un mini giardino botanico

Milanesi col pollice verde: il terrazzo di casa diventa un mini giardino botanico

A San Benedetto la rondine sotto il tetto. E’ primavera sulle terrazze milanesi. Agli animali nascono i cuccioli; le piante tornano cucciole. L’inverno le ha ridotte a uno scheletro, ma come disse l’imperatrice Sissi: «La morte è un giardiniere». Una mente saggia che sa quando e dove recidere, e quando e dove salvare.
«Questa è la prima regola per vivere con amore il nostro terrazzo. Non farsi prendere dal panico quando si vede che è secco. Con un coltellino togliete con delicatezza un po’ di corteccia su un ramo, se è verde la pianta rinacerà». Gheo Clavarino, giardiniera, un destino nel soprannome datole fin dalla nascita dai suoi fratellini, all’anagrafe infatti si chiama Francesca, ama infilare le mani nella terra. Sono madri di terra le giardiniere, che non piangono sulla morte, la accettano e aspettano una nuova fioritura, che intrecciano i vasi in alto, in piena metropoli, al punto di trasformare i balconi in giardini.
«Una seconda regola: cari giardiniere e giardiniere attivate i nueroni. L’acquisto di piante nuove non deve rispondere solo all’esigenza di creare uno schermo che protegga dal vicino di casa o un fuoco d’artificio con fiori sorprendenti. Bisogna conoscere il luogo in cui la pianta viene collocata in modo che le sia idoneo. Bisogna anche riconoscere le giuste dimensioni del vaso. Le rose, ad esempio, non richiedono vasi larghi, ma alti. Vanno esposte al sole le piante mediterranee, adatte a Milano visto che molte terrazze della città sono esposte al sud».
Con il regno vegetale la mente deve essere duttile e sensibile. Nei piccoli garden o anche nei vivai più estesi c’è sempre una persona esperta a cui rivolgersi per avere consigli corretti. «In questo i milanesi sono cultori perfetti. Non disdegnano mai d’avere un professionista accanto. Anche sul gusto. Amo le erbacee e ne sto diffondendo la passione. Papaveri e fiordalisi. Sono presenze che infondono un senso di leggerezza». Di leggiadria, di gioco, perchè i navigati nella natura sanno che uno dei principi che danno salute sia a loro stessi che alla natura è proprio quello di giocare. Cos’è la passione di un giardiniere? Pastrocchiare con il terreno, come quando da bambini si mettevano le dita nell’impasto di acqua e farina.
«Inoltre non dobbiamo sempre pretendere che un arbusto fiorisca due o tre volte in una stagione. E’ bello godere dell’armonia del verde, della sua forma, delle sue foglie, non solo dei suoi fiori. La rosa bancsiae ha un’esplosione precoce, spettacolare, ma solo una volta all’anno; eppure anche senza rose resta una pianta stupenda. Godetevela.

Imparate ad apprezzare le cose semplici, come le margheritine dei muri che fanno bella mostra di sè fino a novembre». Ricordando che il divertimento più vero dentro un giardino è poter osservare il passaggio delle stagioni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica