Sabrina Cottone
Un blitz alla presentazione della Milanesiana, più che per difendersi per passare allattacco. «O cè stato fraintendimento o slealtà» le parole di Stefano Zecchi, lassessore alla Cultura accusato nelle settimane scorse di voler censurare il programma del festival estivo per il fatto che il Comune non ha stanziato fondi per liniziativa. E così è nato il botta e risposta polemico con Elisabetta Sgarbi, ideatrice e direttore artistico della Milanesiana. Zecchi si è presentato nel foyer del Teatro Dal Verme e si è seduto in seconda fila, ha ascoltato il presidente della Provincia, Filippo Penati, lassessore alla Cultura di Palazzo Isimbardi, Daniela Benelli. Ha battuto le mani alla presentazione del programma.
Alla fine ha alzato la mano e ha chiesto di intervenire e lì dal battimani alla Sgarbi è passato al battibecco. «Si è parlato di censura alle attività culturali altrui, ma non ho mai fatto nulla del genere semplicemente perché non conoscevo il programma ed è difficile censurare ciò che non si conosce» ha detto Zecchi. Lo scorso anno il Comune aveva stanziato settantamila euro per due eventi della Milanesiana, questanno il denaro non è arrivato. La rassegna è stata finanziata dalla Provincia (che è sin dalla prima edizione di sei anni fa principale sponsor delliniziativa) e con lintervento degli sponsor.
«Nel bilancio del Comune non cerano i soldi. Ma sono felice che la Milanesiana si sia potuta realizzare comunque con la programmazione prevista» ha spiegato Zecchi. E ancora: «Come assessore ho trovato eredità piacevoli e spiacevoli, tra queste ultime ho scoperto che nei capitoli di spesa non erano stati messi a bilancio i fondi per la Milanesiana. Non cerano i soldi per appoggiarla e non ci sono ora e io non sono capace di fare il gioco delle tre tavolette». A questo punto ha posto la questione alla Sgarbi: «O cè fraintendimento o slealtà».
Lideatrice del festival ha risposto a tono. «Non cè stata in alcun modo slealtà. Io ti ho proposto un incontro, poi ho saputo dallassessore Benelli che non ci sarebbero stati i soldi. Quando ti ho chiamato per illustrati il programma, mi hai detto che avresti aderito solo se avessi potuto entrare nei contenuti. Ho riferito quel che mi avevi detto. Poi forse ci saranno stati dei fraintendimenti ma io ho proposto di illustrarti il programma, ma tu non mi hai incontrato». Controreplica di Zecchi: «Non cerano i soldi, lincontro non avrebbe avuto senso».
Lanno prossimo il Comune finanzierà la manifestazione. «Ci saremo sicuramente. E la mia intenzione è di partecipare a eventi mirati» il progetto di Zecchi. Lassessore, che giura di non avere nulla da eccepire sui contenuti, non nasconde però il suo scarso entusiasmo per il tipo di rassegna: «È una bella vetrina internazionale, ma certo esistono altre possibilità di manifestazione in cui si mostrano cose proprie e progetti nuovi.
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