Milano abolisce le auto blu: assessori e dirigenti a piedi Ha vinto la linea della Lega

Milano abolisce le auto blu: assessori e dirigenti a piedi Ha vinto la linea della Lega

Milano - Gli assessori di Milano «si attaccano» al tram. Il consiglio comunale ieri ha votato un emendamento al Bilancio per il 2008 che azzera le auto blu per la giunta e ventitré dirigenti, trentotto macchine in tutto. Una battaglia lanciata dalla Lega, raccolta da quasi tutto il centrosinistra, da Alleanza nazionale, la Destra e quattro consiglieri di Forza Italia che si sono staccati dal resto del gruppo. Gli azzurri e l’Udc infatti avevano bocciato in fase di discussione la proposta leghista e lanciato una versione più soft: ridurre i fondi destinati alle auto blu, eliminando solo quelle per i dirigenti. A monte, va detto, c’è l’avversione mai nascosta dal Carroccio per l’Ecopass, il ticket d’ingresso per il centro città che partirà in via sperimentale il 2 gennaio. Il capogruppo della Lega Matteo Salvini assicura che «non è una vendetta nei confronti di nessuno», ma proprio nei giorni in cui i milanesi stanno ricevendo una lettera-appello con cui il sindaco Letizia Moratti chiede a tutti di collaborare per la salute della città, «sarebbe un segnale di buon gusto che chi chiede un sacrificio a infermieri, commercianti, edicolanti, tutti quanti hanno bisogno di venire in centro per lavorare, faccia altrettanto. Assessori e dirigenti non usino l’auto di servizio ma vadano in tram e metrò, forse a qualcuno farebbe bene vedere come viaggiano i cittadini». Non è d’accordo il capogruppo di Forza Italia, Giulio Gallera, che la giudica una proposta «inutile e demagogica. A Milano abbiamo ridotto l’Ici e aumentato i servizi, bene se si può ulteriormente contenere la spesa pubblica, ma bisogna stare attenti a non dare l’immagine di un’amministrazione che vive di privilegi. In Comune non ci sono caste».
A riscaldare una discussione durata oltre due ore è l’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, che parla di un «dibattito indegno per una città come Milano, degno forse di un paesone con problemi di bilancio». «Le vostre menti - aggiunge rivolgendosi ai consiglieri - sono ottenebrate da Beppe Grillo. Le chiese di Milano fanno schifo e noi stiamo qui a discutere se dare 250mila euro agli autisti o ai tassisti». Immediata e bipartisan la sollevazione anti-Sgarbi che parte dai banchi dei consiglieri («mi spiace assessore, ma l’emendamento passerà», urla l’unica rappresentante della Destra, Barbara Ciabò).
Il parco macchine del Comune con l’era Moratti ha già subito un taglio drastico. Erano 1.067 nel 2006 e sono scese nel corso dell’anno a 770, con un risparmio di 1,1 milioni di euro per le casse dell’amministrazione. Quelle dei quindici assessori costano solo di noleggio e carburante (senza considerare lo stipendio degli autisti che sono dipendenti del Comune) 186mila euro l’anno, quelle a disposizione di 23 dirigenti circa 152mila euro. Il sindaco fa già a meno dell’auto blu. La delibera approvata ieri libera 250mila euro, che saranno reinvestiti nel recupero di una ventina di alloggi popolari che al momento non sono assegnabili alle famiglie in lista di attesa perché serve una ristrutturazione.

Con un altro emendamento-fotocopia che, visto il precedente, dovrebbe essere approvato oggi senza problemi, saranno liberati altri 100mila euro da investire in progetti di cooperazione internazionale. «Non si dica che non amiamo gli extracomunitari - afferma il capogruppo della Lega -, con le risorse risparmiate dalle auto blu siamo pronti a costruire due villaggi solidali in Africa. Aiutiamoli, ma a casa loro».

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