MilanoLa vicenda farebbe anche sorridere, ricordando le tante «insegnanti» che hanno popolato le commedie sexy degli anni 70 e 80, se non ci fosse di mezzo un tredicenne con problemi di adattamento e unassistente sociale. Forse anche lei con qualche problema di adattamento. I due infatti sono stati sorpresi a letto dai carabinieri. La donna è finita in carcere con laccusa di «violenza sessuale», anche se il ragazzino ha dichiarato di essere consenziente, perché minore 14 anni e quinti sottoposto dalla legge a particolare tutela.
Carlo, lo chiameremo così, frequenta le medie, ma il suo percorso scolastico lascia parecchio a desiderare. Così listituto avverte i servizi sociali del Comune che incaricano la cooperativa Diapason di seguirlo negli studi. E due volte la settimana uninsegnante va a casa del ragazzino per aiutarlo nei compiti. Si tratta di una donna di 30 anni con una normale vita affettiva, sembra abbia un compagno e un figlioletto di pochi anni. Ma i rapporti tra i due prendono ben presto una piega particolare. La madre si accorge che qualcosa non va, pare abbia letto nel cellulare del figlio qualche sms «equivoco». Così allerta i carabinieri che iniziano a fare degli accertamenti.
Le verifiche confermano i dubbi della madre. E quando il ragazzino laltro pomeriggio va dallassistente sociale fanno irruzione in casa. Sorprendendoli a letto. Il ragazzino assicura di essere consenziente ma, codice alla mano, i carabinieri devono far scattare le manette. Linchiesta viene affidata alla pm Cristiana Roveda che ha già chiesto al gip la convalida dellarresto.
Appena avuta notizia, lamministrazione comunale ha bloccato la convenzione con la Diapason.
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