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A Milano si sniffa un chilo di coca al giorno

Ogni giorno quasi 45mila milanesi assumono sostanze stupefacenti, nell’ordine: cannabis, cocaina, eroina e anfetamine, per un totale di oltre cinque chili di «roba». È questa la sconcertante conclusione a cui sono giunti gli esperti dell’Istituto di ricerche Mario Negri analizzando le acque nere che dalla città arrivano al depuratore di Nosedo.
Dati presentati ieri a Letizia Moratti, in visita alla nuova sede del Negri alla Bovisa. «Uno strumento fondamentale - ha commentato il sindaco - per chi vuole seriamente affrontare il problema delle tossicodipendenze. E soprattutto un invito a non abbassare la guardia», chiaro riferimento alle recenti prese di posizione del ministro alla Salute Livia Turco.
I numeri snocciolati ieri non sono comunque nuovissimi, da un paio d’anni infatti l’Istituto esamina quanto finisce nell’impianto, ricavandone dati allarmanti. Come quello che indica appunto in circa 45.000 le dosi di sostanze varie consumate quotidianamente in città. Che, tradotto in «peso» farebbero 4 chili di cannabis, 30.400 dosi, uno di cocaina, 10.555 dosi, 100 grammi di eroina, 2.800 dosi, e 25 di anfetamine, 411 dosi. Con un’impennata di consumi nei fine settimana. Dati che si incrociano alla perfezione con quelli dell’Asl cittadina che ha fissato per esempio in 120mila i milanesi che almeno una volta hanno provato la «polverina bianca». Cioè un abitante, lattanti e anziani delle case di riposo compresi, su dieci.
Ma se sostanzialmente il consumo della «neve», del «fumo» e della «brown sugar» rimane tutto sommato abbastanza stazionario, anzi si registra una lieve diminuzione della cannabis, in base agli ultimi rilevamenti sarebbe aumentato quello delle anfetamine. Uno stimolante potentissimo, ad alto rischio di dipendenza, sintetizzato alla fine dell’800 e inizialmente utilizzato per aumentare le prestazioni dei soldati al fronte. Poi nella diete dimagranti e per aumentare la concentrazione degli studenti sotto esami. Fino a quando, visti gli effetti devastanti, venne messo al bando.
«Sono dati importanti che possono essere un aiuto prezioso a chi decide le politiche sulla droga. Milano può offrire questo contributo, rispetto alle conseguenze delle diverse scelte politiche. Secondo questi dati, si evidenzia una diminuzione dell’uso di cannabis nei primi mesi del 2007 rispetto al 2006. Probabilmente questo si collega al fatto che le tabelle della cannabis erano state abbassate, e si era data una certezza rispetto alla differenza tra consumo e spaccio.

Un innalzamento delle tabelle e un’incertezza su uso e spaccio negativa: questi dati del Mario Negri sono un aiuto quindi per chi deve decidere politicamente, a essere consapevoli delle conseguenze che queste decisioni hanno sulla salute». Poi la stoccata politica a Livia Turco: «Ci auguriamo che non ci sia alcun nuovo provvedimento, e che non sia lasciata alcuna discrezionalità ai giudici, come vorrebbe il ministro della Salute».

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