«Ci impegniamo a mostrare concretamente che il centrodestra c'è, la coalizione c'è». Luca Squeri, coordinatore provinciale di Forza Italia, insiste su qualcosa che evidentemente tanto ovvio non è, o almeno non lo è dappertutto, soprattutto in un momento in cui a Roma la coalizione è ancora in cerca d'unità. Ma a Milano la situazione è diversa, assicurano gli interessati, al fianco di Squeri, il coordinatore provinciale della Lega Riccardo Pase, e di Fratelli d'Italia, Romano La Russa. Il centrodestra regge con una certa compattezza anche nell'area metropolitana, in quella che un tempo si chiamava la provincia, dicono tutti e tre alla presentazione dei candidati comuni.
Si vota a Milano, con Stefano Parisi candidato, ma non solo. Nei quattro comuni con più di cinquemila abitanti nei quali il centrodestra vuole dare prova d'intesa, l'accordo è stato trovato in tre casi. Il nome più noto è quello dell'ex sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, che si propone come sindaco di Pioltello. Il nome di Alessandrini, particolarmente apprezzato dal leader azzurro, Silvio Berlusconi, che l'aveva additato come esempio perché giovane e proposito, a un certo punto era circolato anche per Milano. Qualcuno aveva ipotizzato che l'ex primo cittadino di Segrate potesse essere il prescelto per la corsa a Palazzo Marino del centrodestra. La sua sfida, invece, sarà a Pioltello.
A Cassano d'Adda la scelta unitaria è caduta su Mario Albè, che è espressione della Lega. A Peschiera Borromeo correrà per il centrodestra Carla Bruschi di Forza Italia. Infine, San Giuliano milanese, dove regna ancora l'incertezza. Qualche nome di candidati nei comuni sotto i 15mila abitanti che vanno al voto. A Pessano con Bornago è candidato sindaco Alberto Villa, esponente di Forza Italia. A Carugate corre una donna, Roberta Ronchi, scelta dalla Lega. A Inzago il centrodestra è riunito intorno a Andrea Fumagalli.
Per tornare ai centri più grandi, a San Giuliano milanese, dicevamo, la caccia all'uomo (o alla donna) è ancora aperta. Ma gli esponenti dei tre partiti, Fi, Fdi e Lega, assicurano che la questione non è politica, così come non lo è dove esiste ormai una ragionevole certezza che l'intesa è impossibile. Come spesso accade alle amministrative, quando entrano in azione con più forza le liste civiche, la storia personale ha la meglio sulle scelte politiche generali. «Non siamo divisi per mancanza di una prospettiva politica comune, ma perché abbiamo più di un candidato possibile» sintetizza il leghista Pase.
Non è ancora stata decisa la data del voto.
Così l'obiettivo ancora vivo nel centrodestra rimane trovare soluzioni comuni. «Spero che troveremo un punto d'incontro anche a San Giuliano - dice Romano La Russa -. Il modello Milano si sta dimostrando vincente e la speranza, anzi l'impegno, è di poter riunificare le liste».SC
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