Un appello ai milanesi e tante testimonianze. Di chi ha vissuto in prima persona l'esperienza dell'affido, degli operatori, delle associazioni, e dei servizi. Parte la settimana dell'affido famigliare, un'esperienza consolidata nella nostra città e addirittura in espansione. Si è passati infatti dai 230 bambini in affido nel 2010 ai 316 del 2016, con un aumento del 37%. Di questi 316 bambini 258 sono affidati a tempo pieno, 33 per il week end o per vacanza, 16 in affido giornaliero e 10 in pronta accoglienza. Il 57% di loro ha tra i 6 e i 14 anni, il 16% ha tra 0 e 6 anni, i restanti sono adolescenti tra i 15 e i 18 anni. La durata più frequente delle esperienze di affido è di due anni, ma esistono anche casi di affido multiplo: sono 52 le coppie di fratelli e sorelle accolti nella stessa famiglia, 9 i casi in cui i fratelli sono 3. Per quanto riguarda le famiglie affidatarie sono coppie con figli (38%), coppie senza figli (38%), single senza figli (20%) e single con figli (4%).
Ma di cosa si tratta? L'affido familiare offre a coppie, famiglie o single la possibilità di fare una esperienza unica accogliendo bambini in difficoltà, e mantenendo il legame con la sua famiglia di origine. Sono diverse le tipologie di affido, che può essere «a tutto tempo» accogliendo nella propria casa e nella vita di ogni giorno un bambino o ragazzo e la sua storia per un periodo che può variare da qualche mese a più anni. Ci si impegna ad assicurare il mantenimento, l'educazione e le relazioni affettive di cui necessita il bambino, sostenendolo nel trovare e mantenere la migliore relazione possibile con la famiglia d'origine, mentre i genitori vengono aiutati dai servizi ad affrontare i disagi causa dell'allontanamento.
L'affido di pronta accoglienza si rivolge a famiglie che abbiano già maturato esperienza con figli e siano in grado di garantire, in tempi brevissimi, un'accoglienza a tempo pieno (per nove mesi) e tutte le cure e l'attenzione di cui necessita un bambino tra 0 e 5 anni. Ma l'affido può anche essere part-time come nel fine settimana, nelle vacanze o poche ore al giorno: il bambino che vive in comunità o in una famiglia con qualche difficoltà, sperimenta così occasioni di crescita diverse. Oppure ci sono forme di relazioni tra famiglie e la coppia mamma -bimbo oppure un'intera altra famiglia. Il Comune destina ogni anno in media 500 euro al mese per ogni minore e ulteriori 250.000 euro all'anno per tre anni per gli interventi dei servizi sociali.
Per conoscere meglio questa realtà sabato pomeriggio dalle 1530 la Casa dell'Affido di via Sturzo 69 apre le sue porte.
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