Affitti in nero, controlli anche sui contratti fasulli

Le Fiamme Gialle indagano sugli alloggi in comodato d’uso a persone diverse dai parenti

Andrea Fontana

«Sicuramente il numero dei controlli aumenterà». Guardia di Finanza a colpo sicuro contro gli evasori dell’affitto. Controlli mirati, accertamenti sui canoni di locazione che l’Ufficio delle imposte segnala come «stonati»: ad esempio, appartamenti in comodato d’uso assegnati a persone diverse dai parenti. Interventi delicati per gli agenti della Guardia di Finanza, in cui conta moltissimo la collaborazione dei contribuenti: spesso il contratto c’è, ma riguarda un importo molto inferiore rispetto a quello che gli inquilini sono invece costretti a sborsare mensilmente. E se l’affittuario fa il gioco del locatore...
Giro di vite delle Fiamme Gialle nella seconda parte dell’anno, dunque, dopo che il bilancio di sei mesi di interventi, quelli del periodo gennaio-giugno 2005, è il ritratto dell’illegalità: 7 affitti su 10 irregolari. «E il fenomeno potrebbe essere ancora più ampio di quanto emerge dai dati» aggiunge il vicesindaco Riccardo De Corato.
«Dal 1998 è diventato obbligatorio il contratto scritto e questo ha certamente migliorato le cose dal punto di vista della legalità - spiega Paolo Giuggioli, presidente dell’Uppi, l’Unione dei piccoli proprietari che a Milano conta 8mila iscritti -. Ma ci sono i furbi che non vogliono pagare ad ogni costo, anche se ora per chi evade le grane sono davvero enormi». Chiave di lettura diversa invece per Mauro Danielli, presidente vicario di Fimaa, la Federazione che comprende gli agenti immobiliari. «A Milano manca una politica dell’accoglienza, soprattutto verso gli studenti - spiega Danielli -. Non c’è un campus universitario con le strutture adatte e questo fa sì che si creino le condizioni per un mercato in cui qualcuno sguazza». E il contratto di affitto studenti? «Troppo burocratico e difficilmente applicabile: non funziona - aggiunge -. Le imposte rimangono alte: non c’è nessun incentivo ad applicarlo».
Il numero due di Palazzo Marino interviene sulla questione alloggi e studenti, ma respinge le accuse: «Ci aspettiamo che anche le Università facciano la loro parte - sottolinea De Corato -, ma molte lo stanno già facendo, come il Politecnico e la Bocconi che ha da poco aperto un pensionato vicino all’Ateneo».


E sugli affitti in nero, la risposta per Palazzo Marino non sta solo nei controlli delle Fiamme Gialle: «Stiamo realizzando su diverse aree pubbliche opere di edilizia popolare - spiega il vicesindaco -: a fine anno apriremo i cantieri per 1.300 alloggi. Sono le prime case popolari costruite a Milano dagli anni Settanta».

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