Dopo un decennio circa di richieste e attese, finalmente i vigili avranno in dotazione lo spray al peperoncino come strumento di difesa. Sono stati acquistati dal Comune, infatti, con un po' di ritardo rispetto ad altre città italiane, i primi cinquecento dispositivi a base di Oleorisin Capsicum, il principio attivo del peperoncino piccante. A febbraio dovrebbero partire i corsi di formazione per gli agenti e a marzo i dispositivi anti aggressione dovrebbero venire consegnati ai comandi. In questa prima fase gli spray saranno nella disponibilità di reparto, cioè per gli agenti chiamati a svolgere determinati interventi.
Soddisfatti i sindacati, che ogni anno, l'8 marzo, regalavano lo spray alle colleghe come provocazione per denunciare l'indifferenza dell'amministrazione alla sicurezza dei suoi dipendenti. «Peccato che ne servirebbero almeno 2mila, cioè per tutto il personale operativo - attacca Daniele Vincini, segretario regionale del Sulpm -. Certamente dovrebbe essere in dotazione del l'ufficio arrestati, ma credo che i vigili dovrebbero averlo come dotazione personale, dal momento che in nessun posto un ghisa può stare tranquillo».
Nei corsi di formazione propedeutici, tenuti dagli agenti specializzati in Tecniche operative, verrà spiegato agli agenti in che circostanze usare lo spray, come spruzzarlo, in che condizioni e soprattutto le procedure di assistenza per la persona contaminata. I vigili, infatti, avranno il dovere di assistere e accompagnare la persona in pronto soccorso per i controlli.
La spesa di 34mila 648 euro prevede, oltre ai dispositivi, anche l'acquisto di otto caschi e quattro cuscini di protezione per gli operatori che intervengono in caso di Trattamento Sanitario Obbligatorio. «Il seminario di formazione sul Trattamento Sanitario Obbligatorio - spiega la vicesindaco Anna Scavuzzo - ha permesso di far emergere alcune difficoltà che gli agenti si trovano ad affrontare. Il tema della sicurezza e dell'incolumità degli agenti vede oggi un ulteriore passo concreto per rispondere alle loro legittime richieste. Ricordo che nel 2018 la Polizia locale ha eseguito 707 TSO. Purtroppo in alcuni casi si tratta di persone con comportamenti aggressivi. Le protezioni e, se necessario, l'uso di spray urticante possono essere strumenti per preservare l'incolumità degli agenti».
A cosa serve? «Si tratta di uno strumento che funzionerà da deterrente - spiega il Comandante del corpo Marco Ciacci - e a tutela dell'incolumità di chi si trova ad operare in situazioni di elevata tensione».
«Nei confronti con i sindacati continua la vicesindaco - il tema della sicurezza e delle protezioni per gli agenti è centrale: rispondiamo a queste richieste in modo concreto. Guardo con favore agli strumenti che contribuiscono a salvaguardare l'incolumità degli agenti in caso di aggressione. Lo spray urticante servirà ad evitare che situazioni critiche possano degenerare in comportamenti violenti e pericolosi». Non la pensano così i vigili, o almeno alcune sigle sindacali, come il Sulpm che continuano a sentirsi «trattati come semplici amministrativi e non come forze di polizia quali sono». Non vogliono certo scambiare la battaglia contro il badge con lo spray al peperoncino, che comunque chiedono da anni. «La nostra contrarietà al badge - continua Vincini, segretario regionale Sulpm - va in questa direzione: noi non siamo semplici amministrativi, anche se dipendenti del Comune ma vogliamo essere equiparati alle forze dell'ordine. Quindi ben venga lo spray, ma non basta».
Tradotto: oggi verrà formalizzato lo sciopero del 26 gennaio, in concomitanza con la partita Milan Napoli. «Non ci fermiamo, se la battaglia contro Albertini durò 18 mesi, con Sala rischia di durare due anni e mezzo» conclude Vincini.
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