Albertini a New York prende Penati per la gola

Sabrina Cottone

nostro inviato a New York

È la prima volta del sindaco di Milano alla parata del Columbus day e l'ingresso tra i colori, i suoni, le dieci Giulietta cabriolet del Comune è in grande stile. Gabriele Albertini arriva sulla Quinta Strada al fotofinish, scende davanti all'Empire State Building dall'elicottero che lo ha portato dall'aeroporto fino a Manhattan. Scambio di fascia tricolore con il vicesindaco, Riccardo De Corato, e subito si lancia nella mischia: «Milano è la città italiana che più assomiglia a New York come crogiuolo di tendenze e anticipazione del nuovo. Come New York è una città cosmopolita». Ricorda la sintonia con l'ex sindaco, Rudolph Giuliani, che incontrerà domani: «È nostro concittadino». Invita alla Scala il cardinale Egan, l'arcivescovo di New York che durante la messa del mattino in Saint Patrick ha citato Milano e il sindaco: «Il cardinale è un appassionato di lirica, apprezzerà».
È una sfilata da separati in casa fra Comune, Provincia e Regione, che partecipano tutti alla grande festa degli italoamericani, ma senza mischiarsi. È il caso a organizzare il faccia a faccia che per settimane è stato evitato. Sulla Lexington Avenue, ecco apparire Filippo Penati che passeggia a piedi. Occasione ghiotta e Albertini ne approfitta per attenuare il grande gelo: tira giù il finestrino del furgone su cui viaggia per la città e scherza con il presidente della Provincia: «Devo venire fino a New York per incontrarti!». Sorrisi, battute, un invito a cena per domani sera da Cipriani formalizzato dopo giorni di ambasciate e tira e molla. Penati non dice né sì né no: «Ho un altro impegno, ma se mi libero in tempo, forse...». Insomma, un caffè non è ancora escluso.
Il presidente della Provincia è ospite della Regione al Columbus day, così salta sulla Lamborghini blu accanto al presidente del consiglio regionale, Attilio Fontana. La strana coppia (forse nata sulle recenti intese di Serravalle) scivola verso Central Park. Ma prima Penati lancia un siluro a Albertini: «Se il Comune non quota più la Serravalle in borsa, allora noi metteremo sul mercato il 30% della Asam, la holding della Provincia che sarà un colosso pubblico aperto al mercato». Come dire, un nuovo sgambetto a Palazzo Marino, messo sempre più in ombra dall'iperattivismo della Provincia sulle infrastrutture. E chissà se si presenterà davvero per il caffè domani al Rockefeller Center. Lui glissa: «L'invito è arrivato tardi. Ho l'agenda già fitta di impegni e inoltre mi è stato detto di non preoccuparmi troppo se non riesco a liberarmi...».
Alla parata c'è il commissario Ue Franco Frattini e il ministro Mirko Tremaglia che ha sfidato l'ostracismo lanciato sulle colonne del New York Times come ex fascista. Sfilano il consiglio regionale e molte provincie lombarde. «È un ottimo palcoscenico per mostrare le particolarità della nostra Regione. E il riscontro della nostra presenza qui si nota anche dal continuo aumento di chi ci chiede di partecipare alla parata», racconta Fontana.
Ci sono come sempre elicotteri e moto Agusta e auto Lamborghini. Tra le novità San Pellegrino e Grana Padano. Fontana è soddisfatto delle new entry: «Utilizziamo questa vetrina non come manifestazione di folklore ma per creare valore aggiunto e nuove opportunità per la Lombardia». La delegazione di Palazzo Marino salta sulle Giulietta che avrebbero dovuto sfoggiare le modelle. Ma in un momento di tagli al bilancio l'assessore alla Moda, Giovanni Bozzetti, ha deciso di risparmiare. Per offrire le gambe al freddo, fasciate in abiti D&G, il cachet era di diecimila dollari e per di più incombeva l'incognita pioggia.

«Sarebbe stato assurdo spendere tanto denaro e rischiare di avere le modelle chiuse in macchina...» fa di conto Bozzetti. Così saranno arruolate per gli interni alla cena di gala. Costo tremila dollari: «Un giusto investimento di immagine...».

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