All'Ippodromo c'è Santana l'eterno mito di Woodstock

A 71 anni il chitarrista sul palco del Summer Festival Hard rock all'Idroscalo e jazz ai Bagni Misteriosi

All'Ippodromo c'è Santana l'eterno mito di Woodstock

Incredibile, Carlos Santana. A 40 anni era già considerato un mito del rock. Potere del Festival di Woodstock dove si esibì a soli 22 anni, lasciando un segno indelebile. Ora che di anni ne ha quasi 71, lo status del chitarrista-cantante messicano, naturalizzato americano, è rimasto intatto. È suo, stasera, il secondo live targato «Milano Summer Festival», la manifestazione iun programma fino al prossimo 27 luglio all'Ippodromo di San Siro. Di più, l'evento clou del cartellone live di giornata sulla scia del «Divination Tour», con una band nuova di zecca di gran spessore. Di strada questo figlio di un mariachi ne ha fatta davvero parecchia. Dalle prime comparsate nei locali a luci rosse di Tijuana, la porta d'accesso (negata) alla terra promessa americana, ai successi nella kermesse di Woodstock con l'omonima band al seguito, è stata tutta un'escalation incontenibile. Ancora oggi l'incandescente «Soul Sacrifice» o la contagiosa «Oye Como Va» - scritta a dire il vero dal re del mambo portoricano Tito Puente - costituiscono «evergreen» intramontabili.

Del Santana di oggi che dire? Ha rinnovato costantemente i propri musicisti e ha tentato di fare altrettanto con il sound: sarà passato pure attraverso il funky e la fusion, ma il suo cavallo di battaglia resta il latin rock, contagioso, anche se forse poco inventivo. Approfittando del grande successo della musica latina, una ventina di anni fa è tornato al primato nelle classifiche americane con l'album «Supernatural», che gli ha fruttato un grappolo di candidature ai Grammy Awards.

Ad apprezzarlo non sono più solo i fan irriducibili, i reduci di Woodstock o coloro che lo considerano uno dei padri della world music, ma anche i giovanissimi, rapiti dalla sua arte. Lui intanto ci farà sentire anche alcune nuove canzoni in salsa afro che ha scritto e che saranno prodotte da Rick Rubin, lo stesso dei Beasty Boys e dell'ultimo Jovanotti. Canzoni che comporranno l'album «Africa Speaks. The World Listens», in uscita l'anno prossimo e in cui suonerà la moglie cantante e batterista Cindy Blackman. Altro che pensione.

Di pensione non ne vuole sapere nemmeno il gruppo punk californiano NOFX, nome di punta del «Punk In Drublic Music Fest», che dal tardo pomeriggio vedrà esibirsi al Circolo Magnolia, in riva all'Idroscalo, anche Mad Caddies, L7 e Less Than Jake.

Tutt'altra musica, infine, sempre stasera (dalle 19 alle 20), con la rassegna di apertivi jazz ai Bagni Misteriosi, la piscina Caimi collegata al Teatro Parenti, in zona Porta Romana. Si esibirà il TrioAtrio, formato da Maria Cristina Riva (voce), Francesca Ramponi (sassofono/clarinetto) e Giovanni Mazzei (piano). In scaletta, standard jazz Italiani e americani con sonorità dal gusto cameristico.

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