9000 alloggi pubblici di Milano e provincia sono troppo tenuti male per diventare casa, 15000 su tutto il territorio lombardo. Inutilizzati. Dall'altra parte della porta ci sono 56mila domande di accesso, 23 mila del Comune milanese. Altrettanto grandi i numeri degli sfratti, ce ne sono 5000 in corso a Milano e 13000 in tutta la Regione. Intanto si allunga la lista delle persone ancora in graduatoria, ad attendere le loro nuove chiavi di casa.
Adesso la Giunta regionale prova a recuperare almeno 540 alloggi, con uno stanziamento di 8,1 milioni di euro che si aggiungono ai 20 milioni già stanziati lo scorso agosto. Fondi che saranno destinati a risistemare le dimore, per ora solo potenziali, che versano in condizioni di cattiva manutenzione. E che sono sparse nei Comuni ad alta «tensione abitativa», maggiormente concentrati nell'area metropolitana milanese: Milano, Assago, Baranzate, Bresso, Cesano Boscone,Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Corsico, Cusano Milanino, Nova Milanese, Rozzano e Sesto San Giovanni.
«I 20 milionistanziati ad agosto hanno già consentitol'inizio di moltissimi lavori - spiega l'assessore regionale alle Pari opportunità, Paola Bulbarelli-: questo è un ulteriore sforzo che abbiamo deciso di fare per recuperare l'ingentissimo patrimonio che purtroppo giace ancora sfitto, a causa della cattiva manutenzione».
La fetta più grossa degli aiuti che la giunta regionale ha stanziato ieri se la prendono Milano e provincia: l'80 per cento delle risorse complessive è destinato agli interventi localizzati nel capoluogo lombardo, in cui Comune ed Aler si spartiranno 6milioni 481mila 559 euro. Il rimanente 20 per cento degli 8,1 milioni di euro è destinato a interventi nei Comuni a fabbisogno critico. In particolare, il 60 per cento andrà alle Aler e il 40 per cento ai Comuni interessati. A chi si chiede se, invece che spendere in manutenzioni, non sia meglio realizzare direttamente nuovi alloggi, l'assessore risponde: «Costruire ex novo , oggi, non è proprio piùpossibile. E soprattutto non ci possiamo più permettere il lusso di averetuti questi alloggi sfitti». A rendere più complicata la situazione, l'assessore aggiunge che «stiamo registrando grandissime difficoltà di accesso al mercato immobiliare».
Ma qualcosa di meglio si può fare, a partire proprio da chi in quegli alloggi finisce per abitare: «Stiamo studiando, all'interno dellarevisione della Legge 27, meccanismi che consentano agli inquilini di effettuare lavori e migliorie all'interno delle abitazioni, a fronte di sconti sui canoni di affitto», fa sapere l'assessore. Se contribuisci a rendere vivibile la casa, paghi meno e vivi meglio tu: «Così - conclude Bulbarelli - potremo velocizzarne la re-immissione sul mercato».
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