Alunni senza una scuola ma l'assessore è in vacanza

Quattro scuole da chiudere. 1400 ragazzi da spostare. 64 classi da trovare e 2800 genitori da accontentare. Il tutto entro i primi di settembre, quando ricominceranno le scuole. È una lotta contro il tempo quella di Palazzo Marino che, in accordo con la Asl, ha deciso di chiudere gli istituti per consentire la bonifica dall'amianto, ritenuta anche se non allarmante comunque non più procrastinabile. L'assessorato ai Lavori pubblici di Palazzo Marino è in attesa di avere le destinazioni scelte dal settore Educazione dove traslocare i ragazzi per fare partire i lavori. «Siamo pronti a partire - spiega l'assessore Carmela Rozza - Faremo lavorare le squadre anche su tre turni se necessario per fare trovare le scuole pronte per il 12 settembre». Ma gli indirizzi ancora ieri non erano stati definiti. L'assessore alla scuola Francesco Cappelli è già in vacanza ma il settore con i suoi dirigenti sta cercando di mettere insieme esigenze e soluzioni a ritmo serrato con dirigenti scolastici e genitori. È una lotta contro il tempo che deve anche infatti fare i conti con mamme e papà sul piede di guerra. Preoccupati che una decisione così importante venga presa in estate, proprio con le vacanze ormai partite. «D'altronde - fa notare Carmela Rozza - le aziende che hanno fatto i controlli nelle scuole ci hanno segnalato il problema solo una ventina di giorni fa. Da lì la macchina si è subito messa in moto». Come succede in zona 6, al Lorenteggio. Il Comune qui deve chiudere la scuola media Cardarelli che ha 387 alunni suddivisi in 17 classi. L'ipotesi prospettata ai genitori è stata di trasferire i ragazzi nella scuola media Dante Alighieri, troppo piccola per accogliere tutti. «È stato prospettato di spostare a loro volta anche gli studenti delle medie e di metterli insieme con i bambini delle elementari», spiegano i genitori. Così sul piede di guerra ora in quella zona non ci sono solo gli alunni sfrattate del Cardarelli, ma anche quelli delle medie Dante Alighieri (che non hanno il problema dell'amianto e non si vogliono spostare) e pure quelli delle elementari, preoccupati di sapere che i loro bambini appena usciti dall'asilo si troveranno magari sullo stesso corridoio con ragazzoni di terza media.
Quando la notizia è apparsa sul sito della Cardarelli in zona si sono moltiplicati gli incontri e le proteste. Ieri sera l'ultimo, nella sede di via Zuara, un'altra delle soluzioni prospettate ai ragazzi delle medie Cardarelli. «Lì non vogliono andare - spiega Stefano Malerba, papà di un bambino che il prossimo andrà in prima elementare - Dicono che quell'istituto è troppo lontano, è scomodo. Ma come si fa a fare convivere i ragazzi delle elementari con quelli delle medie? Sarebbero anche dismessi i servizi della scuola come la biblioteca, il laboratorio informatico e l'aula per gli insegnanti di sostegno». I genitori si chiedono se a livello normativo sia una strada percorribile ma si stanno anche preparando a un'eventuale battaglia legale, con tanto di ricorsi al Tar.

Le altre scuole coinvolte sono l'istituto «Pezzani» di viale Puglie 4 - 309 bimbi divisi in 15 classi -, il comprensivo «Borsi» di via Viscontini 4, che conta 267 iscritti in undici classi e il plesso «Brocchi» (484 allievi divisi in 20 classi), l'unica sulla quale il Comune sta ancora valutando se possa essere messa in sicurezza senza essere smantellata.

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