Alberto Giannoni
È un primo giorno di scuola con promossi e bocciati, quello della nuova giunta regionale. Normale dunque che all'entusiasmo nei nominati, corrisponda la delusione di chi della giunta non farà parte. E se il caso di esclusione più eclatante è quello di Silvia Sardone, artefice di un exploit che non è bastato a farla entrare nella delegazione di Forza Italia, anche negli altri partiti non mancano i delusi. E le deluse, soprattutto, se è vero che le maggiori sorprese sono arrivate dalle donne.
Anche quelle in positivo. A partire da Martina Cambiaghi della Lega, 30 anni, nuovo assessore allo Sport. «Inizio il mio impegno - ha detto ieri, il giorno dopo la nomina - con l'entusiasmo e l'impegno con il quale ho cercato di contraddistinguermi sin dall'inizio della mia carriera». Impaziente di iniziare l'altra neo assessore leghista, Silvia Piani. «Non vedo l'ora di iniziare il lavoro per Regione Lombardia e per la mia provincia» ha scritto. Alla promozione di Cambiaghi e Piani fa da contraltare l'esclusione dell'assessore uscente Francesca Brianza, che pare abbia pagato un veto territoriale del suo partito, e non è stata confermata nonostante le 4.700 preferenze. E se Brianza è uscita dal toto assessori a metà del percorso di formazione della giunta, e Sardone all'ultimo metro, a un chilometro dall'arrivo si è fermata Viviana Beccalossi, da qualche tempo in rotta col suo partito, Fdi, tanto da non accettare un ridimensionamento. «Non sono mai stata abituata a guardare in casa degli altri - ha dichiarato riferendosi a Sardone - né mi piace richiamare il proverbio mal comune, mezzo gaudio e dunque "mi limito a rilevare che una politica così non mi piace e non mi piacerà mai». E un po' delle delusione comune riguarda anche un'altra uscente, l'ormai ex assessore alla Cultura Cristina Cappellini, capace comunque di incassare l'addio al Pirellone con elegante nonchalance: «Non nascondo una certa delusione e amarezza - ha confessato - poteva andare diversamente».
Non usa mezzi toni, invece, Deborah Giovanati, che in una lista che in Lombardia si è fermata all'1,3% (Noi con l'Italia) ha ottenuto la bellezza di 5.847 preferenze, seconda dopo Luca Del Gobbo.
Sarebbe entrata in Consiglio se l'ex sindaco fosse entrato in giunta, ma il partito ha scelto Raffaele Cattaneo: «Nonostante la batosta elettorale - attacca - il mio partito non intende concedere spazio alle persone che in questa elezione hanno conquistato ampio consenso. Nessuno spazio per chi ha consenso sui territori, per le donne e per i giovani. Non si intende in nessun modo rinnovare. Dalle scelte su Regione Lombardia poteva arrivare un messaggio. Occasione persa, ancora».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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