La svolta anti-graffiti di Pisapia continua. Il sindaco che a metà mandato ha deciso (finalmente) di dichiarare guerra ai vandali tornerà a indossare la tuta bianca domenica prossima per ripulire con l'associazione nazionale antigraffiti e i volontari che aderiranno al «Cleaning Day» i muri del Naviglio Pavese, una delle zone più aggredite dai writers. Oltre 1.500 tra scritte e tags da rimuovere. L'appuntamento è dalle 9 alle 13, ci sarà anche l'assessore all'Arredo urbano Chiara Bisconti che ieri ha ribadito «nessun compromesso con i vandali, con chi deturpa volontariamente palazzi e monumenti» ma «al tempo stesso, e ci tengo a precisarlo nettamente, siamo del tutto favorevoli alla libera espressione della street art e lavoriamo perchè tanti muti di Milano diventino luogo di espressione artistica. Favorendo l'arte si scoraggiano anche i vandali». Un confine labilissimo, lo sottolinea il capogruppo di Fdi Riccardo De Coratoo: «Fare dei distinguo provoca solo confusione. Invece bisogna dire con fermezza, se davvero si vuole inaugurare una stagione di tolleranza zero che chiunque danneggia la proprietà pubblica o privata va punito. I presunti artist sono magari gli stessi che di notte imbrattano i metrò». La pulizia lungo i Navigli con spazzole e solventi sarà a costo zero per il Comune: i materiali sono messi a disposizione da sponsor tecnici per un importo pari a 10mila euro. Una curiosità: tra i volontari si è fatto avanti l'ambasciatore della Corea del Sud.
Pagano gli sponsor, ma i consiglieri Pd Paola Bocci e Emanuele Lazzarini aprono una polemica. «La lotta al graffitismo - fanno presente alla giunta - si costruisce promuovendo interventi coordinati di riqualificazione artistica e partecipata su tutto il territorio».
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