Vi chiediamo un sforzo di immaginazione: provate solo per un attimo a immaginare come potrebbe essere Milano senza vigili. Fate uno sforzo ulteriore: immaginatevi la nostra città più una media di 130.000 visitatori al giorno per tutti i sei mesi di Expo. Senza ghisa. Ecco quello che potrebbe accadere se la vertenza sul contratto non dovesse trovare una soluzione. Per ora il corpo della polizia locale sta solo affilando le spade. «L'amministrazione ci ha fatto una proposta indecente - tuona Daniele Vincini, segretario regionale del Sulpm -. Il Comune pretende da noi più servizi, con un stipendio inferiore e condizioni di lavoro peggiori». Ma ciò che ha fatto andare su tutte le furie i sindacati è che il Comune vorrebbe anche introdurre una scheda di valutazione. Facendo due conti la bozza di contratto di Palazzo Marino prevede 300 euro in meno in busta paga (ovvero le indennità che verrebbero cancellate dal Contratto Decentrato Integrativo del 2002) e l'introduzione della reperibilità. A fronte di condizioni peggiori, per non parlare della mole extra di lavoro che attende gli agenti per il Semestre europeo che scatterà il 1 luglio e i sei mesi di Expo, che scatteranno il 1 maggio prossimo.
«La proposta è irricevibile perché equipara Milano a un piccolo comune o meglio il corpo di polizia locale della nostra città a quello di comuni piccoli». I vigili milanesi, però, hanno delle specificità, offrono servizi particolari, lavorano tutti i giorni e hanno dunque un contratto diciamo cucito su misura, il Contratto Decentrato che il corpo riuscì a strappare al sindaco Albertini dopo 18 mesi di storica vertenza. In pratica la proposta dell'amministrazione cancella tutte le indennità, per 300 euro al mese, che corrispondono a specifici servizi: la mobilità, ovvero prestare servizio presso una sede diversa, il turno domenicale, i 69 agenti che coprono le 24 ore, l'indennità di divisa («la possibilità di presentarsi in servizio direttamente in divisa non usufruendo dei 15 minuti prima e dopo l'orario di servizio per cambiarsi).
Alla decurtazione dello stipendio, che ammonta a 1500 euro, bisogna aggiungere il fatto che il contratto nazionale è fermo dal 2009 con conseguente erosione del potere di acquisto del salario della categoria mentre quello integrativo non viene aggiornato dal 2002. Altro punto che di discussione è l'introduzione della reperibilità, «che oltre ad avere ripercussioni sulla vita privata degli agenti - spiegano dal Sulpm - cancella il riposo compensativo». «Con lo spauracchio dei controlli del Ministero dell'Economia il Comune pretende che lavoriamo di più a condizioni peggiori - spiega Vincini - ma non siamo a Roma: a Milano non sono stati spesi soldi su istituti contrattuali che non avessero una contropartita, gli emolumenti non vengono erogati a pioggia ma corrispondono a servizi». Ultima nota: la produttività, che viene erogata tutti i mesi, sarà semestrale e vincolata a una scheda di valutazione, cosa che non avviene per nessun corpo di polizia.
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