Arte, politica e cibo. Una città blindata per l'ex presidente

All'Ambrosiana tra Leonardo e Raffaello, Tour in Duomo con cucù-regalo. Oggi in Fiera

Uno scheletro di pollo alto sette metri e mezzo. È la scultura futuribile generata da una stampante 3D che attende Obama questa mattina alla Fiera di Rho, come denuncia di vita e destino dei polli da batteria, prima del suo discorso programmatico sul cibo al convegno organizzato da Seeds & Chips. Ma ieri, nella sua prima giornata milanese, l'ex presidente degli Stati Uniti si è concesso, sia pur molto rapidamente, bellezze artistiche dalla storia molto più consolidata, sullo spartito (con variazioni) della visita della moglie Michelle per Expo 2015.

Giri blindatissimi per Barack, che sul suo Suv è uscito dopo pranzo dal Park Hyatt, hotel 5 stelle lusso affacciato sulla Galleria, per visitare la Pinacoteca ambrosiana (normalmente chiusa il lunedì e aperta apposta per lui) e poi il Duomo (dove al suo arrivo, durante la sua visita, durata quaranta minuti, è stato bloccato l'accesso per ragioni di sicurezza ai visitatori).

Obama si è concesso qualche fugace apparizione davanti alle persone che lo aspettavano durante le varie tappe della sua visita. Piccolo bagno di folla intorno all'Hyatt transennato, con un assembramento di gente armata di telefonini e desiderosa di catturare una foto con lui. Obama ha concesso a tutti un saluto presidenziale muovendo la mano, prima di saltare sull'auto che l'ha portato all'Ambrosiana. Anche qui, manina davanti ai pochi che sapevano del suo arrivo.

Molto veloce e concentrato il giro tra opere d'arte e codici nell'istituzione voluta dal cardinale Federigo Borromeo. Obama si è mostrato molto interessato al Codice Atlantico, 5 fogli dei 1119 tra disegni e scritti di Leonardo, e al Ritratto di musico del poliedrico da Vinci. Ha visto anche qualche altra opera d'arte, come il cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello, attualmente in restauro, la Canestra di frutta del Caravaggio e la Sala federiciana, antica sala di lettura della Biblioteca.

Come ricordo del Duomo, dove l'ha accolto monsignor Gianantonio Borgonovo, porterà a casa, insieme a un libro di liturgia ambrosiana, un cucù a forma di Duomo. In cattedrale Obama è entrato dal transetto laterale, di fronte all'Arcivescovado, ha visitato l'altare maggiore ed è sceso nella cappella iemale, dove è rimasto a bocca aperta davanti a colore e splendore della volta affrescata (e oggi incontrerà anche i fratelli Beretta, produttori di salumi che hanno sponsorizzato la visita del Pontefice a Milano il 25 marzo scorso). Poi, attraverso un passaggio interno, è salito con l'ascensore del lato sud sulle terrazze, da dove si gode la vista di tutta Milano. Alla fine è tornato all'Hyatt per gli appuntamenti politici.

Nel pomeriggio alle 17 l'incontro all'Hyatt con l'appena rieletto segretario del Pd, Matteo Renzi, con cui è rimasto per un'ora e mezzo a colloquio. Poi sulla stessa macchina sono andati all'Ispi, l'Istituto per gli studi di politica internazionale di via Clerici, per una cena ristretta di fund raising per l'Obama Foundation di Chicago. A versare l'obolo, non i politici ma gli imprenditori, tra i quali Diego Della Valle, Marco Tronchetti Provera, Luca Cordero di Montezemolo e John Elkann.

Nel menu lecca lecca al parmigiano, cannolo con burrata e prosciutto di parma, scelti dagli chef di «Da Vittorio» da Brusaporto, ristorante con tre stelle Michelin. Nell'elenco degli invitati a palazzo Clerici c'era anche l'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

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