Gli asili chiusi e il sindacato che fa il ponte

di Marta Bravi

Con quello di domani siamo al terzo giorno senza asilo. La terza assemblea sindacale in tre settimane. Succede nella materne comunali della città, dove nelle ultime tre settimane si sono alternate assemblee e scioperi. E se si tratta di sigle diverse (Usb, Cisl e Cgil nell'ordine) e di adesioni volontarie delle educatrici (le scuole non chiudono del tutto) di fatto le famiglie si trovano a fare lo slalom tra pranzi al sacco, bambini a casa tutta la mattina, bimbi che entrano in classe prima o dopo pranzo. Orari e modalità variano di volta in volta. Il 10 novembre lo sciopero generale dell'Unione sindacale di base, il 19 all'assemblea della Cisl e domani l'assemblea Cgil. Che questa volta, guarda caso, cade proprio il giorno prima del ponte di Sant'Ambrogio. «Non c'era altro giorno disponibile - replica secca Tatiana Cazzaniga - dicembre è un mese così: ci sono le vacanze e i preparativi in tutte le scuole per le feste di Natale, i lavoretti da consegnare ai genitori. E poi molte famiglie sono via questa settimana». Sarà... Sia chiaro: nessuno ha da ridire sulle motivazioni che riguardano tutti, famiglie in primis: educatrici sotto organico, maternità non sostituite, graduatorie per il tempo indeterminato non ancora definite (la prova sarà il 22 gennaio). Stesso discorso per il personale amministrativo delle scuole dell'infanzia in sofferenza.

«Dobbiamo fare il punto tra le educatrici per capire com'è la situazione in vista del tavolo di confronto con il Comune fissato per il 19 dicembre e noi siamo pochi». Ma forse i genitori preferirebbero avere qualche lavoretto dei figli consegnato in ritardo, ma le giornate di scuola garantite.

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