Aumento dell'Imu, il Pd tira dritto

Aumento dell'Imu, il Pd tira dritto

Avanti con l'Imu sulla prima casa al massimo. Anche se il governo è appeso a un filo e ieri pomeriggio il ministro agli Affari regionali Graziano Delrio ha definito «molto giustificata» l'apprensione dei Comuni sui trasferimenti dello Stato, perchè «i decreti legge vanno convertiti e sono in ballo questioni finanziarie urgenti, come il pagamento della rata sospesa dell'imposta sulla casa». La giunta Pisapia ha giocato in questi mesi sugli aumenti «virtuali» dell'Imu, arrivando a 234 milioni di euro attesi da Roma contro i 139 incassati nel 2012. Nel decreto che ha sospeso la prima rata (formalmente non è ancora cancellata, appunto) le coperture sono riferite agli incassi dell'anno scorso, quella degli aumenti successivi sono una parola data dal premier Letta all'Anci. La cifra della prima rata per Milano è introno ai 73 milioni. Sottratta ai 234 milioni attesi fa 164, fa uno scarto di 25 milioni tra l'Imu «virtuale» e quella reale del 2012. E potrebbe salire ancora di 13 milioni arrivando a quasi 40 visto che, con tutte le incertezze del caso, nell'incontro ieri con l'assessore al Bilancio Francesca Balzani i partiti di maggioranza hanno deciso di tirare dritto sull'aumento dell'Imu prima casa fino allo 0,6%. Una manovra che servirebbe a recuperare appunto 13 milioni per alzare l'esenzione Irpef almeno a 20mila euro di reddito, portando intorno a 500mila la quota dei residenti non paganti. Il Pd ha chiesto in Consiglio di accelerare la discussione della delibera (con un'inversione dei lavori è partita già alle 17.30 in aula) ma l'emendamento formalmente sarà presentato nella prossima seduta. Nubi in vista? La linea è tirata («l'Imu è la sola leva su cui possiamo lavorare - ha spiegato il capogruppo del Pd Lamberto Bertolè -, l'obiettivo è di alzarla al massimo per alleggerire l'addizionale a un maggior numero di contribuenti di fascia debole») ma la maggioranza è spaccata. Malumori dal presidente dell'aula Basilio Rizzo e dalla capogruppo di Sel Patrizia Quartieri. «Se non arrivano i trasferimenti rischiamo di addossare ai milanesi una doppia stangata di fine anno - il ragionamento di Rizzo -. Se i fondi non arrivano dovremo rivedere a posteriori la manovra e alleggerire la pressione sui milanesi». Come spieghiamo poi - ragionano a sinistra - che alziamo subito l'Imu e poi tra un paio di mesi avranno lo sconto Irpef? Un pò farraginosa. Specie nel quadro di incertezza. Perchè lo ammettono anche i consiglieri, nella migliore delle ipotesi arriverà la copertura della prima rata: i milanesi per via degli aumenti virtuali non avranno nessun effetto dello sconto e si ritroveranno comunque a pagare un'imposta pari se non maggiore del 2012. E chi tra 20mila e 33.500 euro non pagava l'Irpef se la ritroverà allo 0,8% i.

La Balzani è «molto preoccupata per i trasferimenti» compresi i 38 milioni del Fondo di solidarietà, per coprire il buco per ora la giunta ha sottratto ad Atm 55 milioni di dividendi, «un prestito» che per l'azienda è sempre più una chimera. «Va in scena la truffa Pisapia - attacca il leghista Morelli -, il governo è moribondo e i milanesi pagarheranno la tassa al massimo».

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