Cronaca locale

Scontro bus-camion Amsa, l'autista: "Non ho visto più nulla"

L'avvocato difensore dell'Autista Atm indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni plurime, nell'incidente all'incrocio tra viale Bezzi e via Marostica a Milano, ha ricostruito l'interrogatorio del suo assistito davanti al pm Rosa Stagnaro

Scontro bus-camion Amsa, l'autista: "Non ho visto più nulla"

Dopo 38 secondi che era partito ha avuto un mancamento per un malore, gli si è offuscata la vista, un annebbiamento causato da qualcosa che non sa spiegare”. Sono le parole di Salvatore Leotta, il difensore dell'autista del filobus Atm indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni plurime per aver causato la morte di una passeggera, Shirley Ortega Calangi, 49 anni, la baby-sitter filippina, sbalzata fuori dal filobus nello schianto di viale Bezzi, a Milano.

Sono esattamente le ore 8.09 di sabato 7 dicembre quando un mezzo Atm, con a bordo 15 passeggeri, si schianta contro un camion dei rifiuti Amsa, all'incrocio tra viale Bezzi e Via Marostica. Nel fragoroso impatto, una portiera del mezzo si stacca dal resto della struttura e una donna, Shirley Ortega Calangi, viene catapultata all'esterno del filobus finendo distesa sull'asfalto. La 49enne picchia violentemente il capo ed entra in coma. Sono ore di spasmodica attesa, la vita di Shirley è sospesa ad un filo, aggrappata ad un barlume di speranza. Il mattino seguente giunge la triste notizia dal policlinico di Milano: la “adorata” baby-sitter muore tra le braccia dei suoi affetti più cari. Anche altri 12 viaggiatori della linea 90-91 riportano ferite ed ecchimosi al corpo ma, per fortuna, senza conseguenze irreversibili o potenzialmente fatali. La Procura di Milano apre subito un'inchiesta per chiarire la dinamica dell'accaduto. E il tranviere finisce nel registro degli indagati insieme al conduttore del camion dei rifiuti.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza cittadina acquisite dagli investigatori smentiscono l'ipotesi iniziale di un sinistro casuale: l'autista Atm ha bruciato il rosso all'incrocio delle due strade. Dunque, si indaga per omicidio stradale. I filmati fugano ogni ragionevole dubbio sulle circostanze dell'accaduto. Il filobus avrebbe invaso la carreggiata opposta salvo poi proseguire la corsa nonostante lo stop del semaforo. All'angolo di viale Bezzi sarebbe sopraggiunto il camion dei rifiuti che, invece, stava impegnando regolarmente la corsia. Da lì, il drammatico schianto che è costato la vita a Shirley Ortega Calangi e il ferimento di altre 12 persone.

Oggi, a distanza di tre settimane dai fatti, l'avvocato Salvatore Leotta, difensore dell'autista del filobus Atm indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni plurime, ricostruisce l'interrogatorio del suo assistito davanti al pm Rosaria Stagnaro. “Dopo 38 secondi che era partito – riferisce la difesa –ha avuto un mancamento per un malessere, gli si è offuscata la vista un annebbiamento causato da qualcosa che non sa spiegare. Lui ha reagito d'istinto ma poi si è accasciato a terra dopo l'incidente”.

Dunque, il conducente del mezzo sarebbe stato vittima di un malore che, pertanto, gli avrebbe impedito di vedere il rosso al semaforo. “Lui mi dice, in tutti i modi, che vuole avere un contatto per chiedere scusa per quello che è successo, - prosegue la difesa - si mostra veramente dispiaciuto, rattristato, però, non sa cosa fare e come fare.

Vuole chiedere scusa alla famiglia della vittima e ai feriti", conclude Leotta.

Commenti