Li hanno imprigionati, seppur involontariamente, parcheggiando la loro vettura sulla grata che i tre avevano utilizzato per entrare e attraverso la quale se ne sarebbero poi fuggiti via. È così che l'altra notte due vigilantes - portati poi all'ospedale dove sono stati dimessi con 5 giorni di prognosi per contusioni di vario genere - sono riusciti a bloccare tre giovani writer inglesi che avevano appena imbrattato i vagoni della metropolitana alla fermata «Abbiategrasso», sulla linea verde, la due. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri, avvertiti appunto dalle guardie giurate, che hanno arrestato i ragazzi con l'accusa di danneggiamento, violenza e resistenza.
In manette due fratelli, un 18enne e un ventenne, originari di Oldham e un amico diciassettenne di Manchester.
Secondo la ricostruzione dei militari, intorno alle 2 della notte tra sabato e domenica, dopo essere entrati nella stazione della metropolitana scardinando una grata a livello della strada e una porta dell'impianto di areazione, i writer hanno raggiunto il binario dov'era parcheggiato un treno del metrò. Armati di bombolette, i ragazzi hanno tracciato qualche scritta sui vagoni, ma l'allarme è scattato quasi subito quindi hanno dovuto mettersi in fuga. Immediatamente sono arrivati i vigilantes che hanno bloccato i ragazzi che tentavano, sferrando calci e pugni, di fuggire.
Erano stranieri anche i quattro writer bloccati dalla polizia e denunciati tre settimane fa mentre si riprendevano a vicenda con la videocamera, intenti a disegnare graffiti sul metrò a «Sesto Primo Maggio», uno dei capolinea della linea rossa, la uno. Protagonisti della vicenda sono tre svedesi di 24, 25 e 28 anni e un 30enne finlandese.
I poliziotti li avevano notati nel parcheggio della fermata. Alla vista delle pattuglie con i colori d'istituto i ragazzi si erano infilati in un'auto. E, una volta bloccati e controllati, i giovani avevano ancora con loro i guanti sporchi di vernice, diverse bombolette spray e passamontagna, il tutto utilizzato poco prima all'interno del deposito. Gli agenti avevano trovato anche una fotocamera con il filmato dell'imbrattamento di un vagone in sosta.
«Da quando il sindaco Pisapia ha aperto le porte di Palazzo Marino ai graffitari con il "bomboletta day", il segnale è stato recepito dagli imbrattatori di mezza Europa, che si riversano a frotte nelle metropolitane milanesi per imbrattarle» dichiara critico il vice presidente del consiglio comunale Riccardo De Corato
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