"Balle su Reddito e quota 100. Esodi in Comune? Problema"

Sala spara a zero contro il governo: "Questi non hanno mai frequentato le aziende e i centri per l'impiego"

"Balle su Reddito e quota 100. Esodi in Comune? Problema"

«Questi non hanno mai frequentato il mondo delle aziende e non sono mai entrati in un centro per l'impiego, io in trent'anni da manager non ne ho mai chiamato uno per assumere, funziona di più Linkedin. Che balle ci raccontano? E su quota 100 è una presunzione dire che usciranno un milione di persone in tre anni e le imprese ne riprenderanno altrettante». É un fiume in piena il sindaco Beppe Sala, intervenuto ieri mattina su Radio Capital ha attaccato le manovre del governo Lega-M5S e lanciato un allarme per i disagi in vista anche in Comune. «Gli esodi avranno ripercussioni anche su Palazzo Marino, noi abbiamo dei blocchi ad assumere e perderemo quest'anno 500/600 persone tra pensionamenti già previsti e quota 100 e dovremo spiegare ai sindacati che ne rimetteremo dentro 100 o 200, le conseguenze della manovra del governo le pagano i Comuni». Secondo il rapporto già prodotto dall'assessorato al Lavoro, nel 2019 potrebbero aderire all'esodo anticipato 385 dipendenti (507 in tre anni) e con le persone già in uscita il conto arriverà a quota 700. Se, come prevede Sala, gli innesti con i tetti alle assunzioni, arriveranno al massimo a 200, anche se non tutti approfitteranno di «quota 100» (circa duecento comunali hanno chiesto informazioni) potrebbero rimanere scoperte 400 0 500 posizioni. E i sindacati hanno già lanciato l'allarme disagi per asili, polizia locale e uffici tecnici. «Questo governo - ha aggiunto Sala - ha intercettato un reale malessere del Paese ma Reddito e Quota 100 andrebbero bene in un momento di espansione, non di recessione. Staremo a vedere, gufare non va comunque bene».

Il sindaco si è sempre schierato apertamente a favore della Tav e conferma che «siamo il secondo Paese industriale in Europa, se produciamo e non distribuiamo nel modo migliore le merci altri prenderanno questa occasione. E stiamo veramente provocando l'Ue, la commissaria ai Trasporti Violeta Bulc che ho incontrato la scorsa settimana mi ha detto chiaramente che se l'Italia non vuole i soldi saranno redistribuiti ad altri Paesi. C'è l'attitudine di una certa politica a buttare sempre via quello che hanno fatto gli altri prima, a Milano non passa settimana che io non renda onore agli ex sindaci, prendo il meglio poi dò una mia visione ma è follia buttar via tutto». E «questa attitudine a dare sempre ragione al popolo, se questo è il significato di populismo, è la negazione della politica, un modo odioso di farla. Per avere consenso è più facile dire di no ma la politica è sintesi e decisione».

Sala nei prossimi mesi rischia, il voto alle Europee in città rischia di essere anche un «tagliando» al suo mandato e la Lega è in forte crescita nei sondaggi. A chi gli chiede se Matteo Salvini sia il nuovo padrone d'Italia ribatte di no, «è certamente l'uomo del momento, ha intercettato le istanze di pancia, come sicurezza e immigrazione, è stato molto abile. Ma voglio pensare che ci sia spazio per il buonsenso e che al di là dell'innamoramento per questi falsi miti di uomini forti, duri e seminatori di tempesta, alla fine l'idea di fidarsi di uomini di competenza». Il derby (a distanza) si gioca alle urne il prossimo 26 maggio, il risultato - al di là dei candidati - avrà molteplici letture.

Intanto manda a dire a Salvini che Milano «non farà disobbedienza al decreto sicurezza ma troveremo la formula per assistere i profughi. E sui rinforzi promessi delle forze dell'ordine per ora non ce li ha mandati ma aspettiamo fiduciosi».

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