Circa mille Comuni lombardi eleggono il sindaco, una settantina in provincia di Milano, dieci dei quali sopra i 15mila abitanti (a doppio turno, quindi). Nel Milanese tutto è ancora da decidere, salvo a Cornaredo, dove c'è un accordo sul nome di Renato Laviani, e a Novate Milanese, dove l'accordo invece non c'è.
I Comuni capoluogo alle urne sono tre. E la certezza ora è su Bergamo. Il sindaco, Giorgio Gori, del Pd, dovrebbe trovare come avversario Giacomo Stucchi, deputato per quattro legislature poi senatore, vecchia guardia leghista, presidente del Copasir dal 2013 al 2018.
Altra certezza, sul piano politico, è che le forze del centrodestra in Lombardia lavorano di concerto. Il patto fra Paolo Grimoldi della Lega e Mariastella Gelmini di Fi tiene bene, e con esso anche il principio per cui una delle tre candidature nelle città capoluogo spetti a Forza Italia (la Lega ne avrà due in virtù dei rapporti di forza nell'ultimo voto regionale). Nel tavolo fra i coordinatori regionali di Lega, Fi ed Fdi, dunque, si dovrà stabilire quale altra città - fra Pavia e Cremona - vedrà correre un candidato azzurro, e quale l'altro leghista. Fino a sette giorni fa era Cremona la partita «chiusa», con la nomination locale del centrodestra unito a favore del leghista Alessandro Zagni. Poi è stata la Lega a cambiare lo scenario, e ha chiesto Pavia e Bergamo. L'indicazione di Pavia in particolare è stata «benedetta» dal segretario Matteo Salvini e la Lega di Pavia ora pare aver raggiunto al suo interno un accordo su Fabrizio Fracassi, già consigliere regionale e assessore all'Urbanistica, attualmente consigliere del Parco del Ticino, leghista da 30 anni. Pavia è una città che sta a cuore a diversi «big» del Carroccio ed è anche una sfida elettoralmente a portata di mano per il centrodestra. Storicamente tendente al centrosinistra, nelle ultime settimane ha visto però scoppiare il caos politico dentro al Pd, che ha convocato le primarie per poi revocarle candidando l'assessore uscente Ilaria Cristiani, mentre il sindaco Massimo Depaoli si è dimesso e ora qualcuno ipotizza che possa correre da solo. Forza Italia, da parte sua, ha schierato il capogruppo Antonio Bobbio Pallavicini, recordman di preferenze 4 anni fa. E c'è chi ritiene che la partita non sia ancora chiusa e che si possa tornare a un assetto iniziale, con Zagni a Cremona e Bobbio a Pavia. Dal punto di vista della Lega invece, Forza Italia ora dovrebbe indicare il candidato a Cremona. Gli azzurri qui sono cauti: «Forza Italia non esprime alcun nome - dichiara Massimiliano Salini, ex presidente della Provincia e oggi eurodeputato di Fi - siamo in attesa di capire cosa accade.
Il tavolo locale aveva chiuso su un candidato, la novità è che la Lega rivendica sia Pavia sia Bergamo, e a Cremona si apre così la necessità di trovare un candidato non leghista. Posso dire che la scelta in ogni caso sarà rimessa al tavolo del centrodestra, la cui compattezza resta la nostra priorità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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