Biglietto breve per addolcire la stangata

Proposto per viaggi corti a tempo limitato. Anche un ticket col bike sharing

Maria Teresa Santaguida

Non toccare gli abbonamenti e preservare dai rincari le categorie «deboli» cioè i giovani e gli anziani. E' fermo su questi due punti il gruppo del Partito democratico in Consiglio comunale che si è riunito ieri - l'ultimo di una serie di incontri già avviati nelle scorse settimane - a discutere di come attutire il più possibile l'aumento dei biglietti Atm. I costi lieviteranno dall'anno prossimo: gennaio, ma più probabilmente aprile, la data fatidica, con l'obiettivo di non farla coincidere con l'entrata in vigore di Area B, che imporrà nuove, progressive, limitazioni al traffico cittadino. Il partito di maggioranza si è confrontato ieri a Palazzo Marino con i tre assessori chiave: Marco Granelli (Mobilità e Ambiente), Roberto Tasca (Bilancio e Demanio) e la vicesindaco con delega alla Sicurezza, Anna Scavuzzo. Quel che è certo è che non ci si salverà dal pagare il biglietto singolo 2 euro e non più 1,50: l'aumento è già deciso e sarà bilanciato dalla possibilità di raggiungere anche una prima fascia di comuni dell'hinterland. Un aumento è una misura sempre impopolare, anche quando necessaria - il primo, da 1 euro a 1,50, risale all'era Pisapia - ma della ricaduta sulla cittadinanza e sull'opinione pubblica sono i partiti e la politica a doversene occupare.

E allora la maggioranza si sta scervellando per trovare soluzioni; ieri infatti avrebbe dovuto riunirsi anche Milano Progressista, che però ha rinviato. Le idee dal lato dem si moltiplicano: quella più innovativa è il cosiddetto «biglietto breve». Un documento di viaggio che sarà valido solo per tratti di poche fermate e forse per una durata di tempo inferiore (ad oggi vale 90 minuti). Certo non si rivolge a chi usa i mezzi per andare a lavoro tutti i giorni, ma ai viaggiatori occasionali. Scende in campo anche l'idea lanciata da un gruppo di studenti della «Terna sinistrorsa»: abbinare l'abbonamento Atm con quello del bike sharing, premiando in termini di prezzo chi li ha entrambi. Almeno così si salverebbe l'intenzione ambientalista di invogliare ad andare in bicicletta, preservandosi dalle critiche di averli costretti, con l'aumento, a ricorrere di nuovo all'auto. Per andare incontro agli studenti, inoltre, il Pd vorrebbe mantenere la tariffa agevolata sugli abbonamenti agli under 26.

Più complesso il tema anziani: l'obiettivo è scongiurare l'aumento dell'età entro la quale si può godere delle agevolazioni (da 65 a 67 anni per gli uomini) studiando una nuova parametrazione in base al reddito: continui ad essere free per chi ha un Isee sotto i 18mila euro, si studi una fascia di mezzo fino si 26mila che paghi relativamente poco; mentre per le pensioni più alte il benestare agli aumenti, anche per abbonamenti, potrebbe anche arrivare.

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