Il bilancio di un anno E Sala si fa bello con il lavoro degli altri

Il sindaco su Facebook racconta quanto fatto Parla di disoccupati, metro e bike sharing

Il bilancio di un anno E Sala si fa bello con il lavoro degli altri

Un anno esatto. È quanto è passato dall'insediamento a Palazzo Marino del sindaco Beppe Sala che ieri ha deciso di «festeggiare» con i milanesi, o meglio di condividere con i cittadini il primo bilancio del suo mandato: «Il vostro giudizio mi interessa molto - l'apertura della diretta Facebook andata in onda a mezzogiorno -. Spero consideriate il fatto che io voglio essere il sindaco di tutti e che siate consapevoli che chi vi amministra guida «una squadra coesa che si impegna in maniera encomiabile per la città: persone animate da dedizione e buona volontà che lavorano tanto, in un periodo in cui non è facile fare politica». Quattro, secondo Sala, le parole chiave del mandato: una città «robusta, solidale, internazionale e con una visione a lungo termine».

Il lavoro, ma degli altri

«Il lavoro è al centro della nostra politica» assicura Sala, citando i dati di Assolombarda secondo cui il tasso di disoccupazione in città è sceso dall'8,4 al 7,5 per cento». Ma non è certo un merito dell'amministrazione. Così nemmeno sono merito della giunta Sala la crescita di 90mila abitanti in quattro anni, soprattutto giovani, e l'aumento degli acquisti con carta di credito (più 17 per cento). Ma che c'azzecca verrebbe da dire con l'amministrazione? Niente.

Solidale, dalla marcia dei migranti alle periferie

«Nonostante le difficoltà - premette il sindaco - teniamo la barra dritta per chi può poco o niente». Tradotto: «Abbiamo stanziato 35 milioni di euro per il welfare declinato tra il bonus bebè (150 euro al mese per il primo anno) per le famiglie in difficoltà e il bonus badanti (1.500 euro all'anno). Ma noi ci siamo inventati anche la Fondazione Dopo di noi - si pavoneggia Sala - per aiutare i portatori di handicap quando non avranno più una famiglia che li aiuta». Non solo. «Ho guidato la marcia dei migranti e ne sono fiero - rivendica -. Comunque tutte le iniziative politiche dividono, ma io ho voluto lanciare una riflessione su quanto i nuovi milanesi possono aiutare a costruire la città del futuro. Noi andremo avanti con i progetti di accoglienza, facendo sempre rispettare le regole». Infine le periferie, un'ossessione del sindaco che si lascia scappare un affondo: «Io non ho mai criticato i miei predecessori su nulla, ma negli ultimi venti, trent'anni per le periferie non è stato fatto nulla». Della serie: quando ce vò ce vò. «Noi invece - si distingue Sala - abbiamo investito 350 milioni di euro per il ripristino delle case di edilizia popolare in cinque macro aree: QT8, Corvetto, Padova, Giambellino-Lorenteggio, Niguarda-Bovisa. Il nostro obiettivo è restituire quattromila alloggi popolari ristrutturati entro fine mandato». Insomma, per chi si fosse perso qualcosa o avesse dei dubbi su quanto fatto nel primo anno, ecco che mister Expo snocciola dati e soprattutto buone intenzioni.

Internazionale

Come è noto il sindaco tiene moltissimo alla promozione turistica della città e alla organizzazione di eventi attrattivi: «Abbiamo aggiunto Photo Week, Food week, Arch week e Museo city agli eventi per cui Milano è famosa nel mondo, dalla settimana della Moda al Salone del Mobile. Noi vogliamo la gente per strada e allo stesso tempo facciamo molta attenzione alla sicurezza, che è un tema di sinistra: un sindaco di sinistra non si fa problemi a chiedere più militari» la stoccata al predecessore Giuliano Pisapia che aveva «rimandato a casa» i soldati arrivati a Milano con la giunta Moratti. In città ce ne sono ottocento, mentre da luglio arriveranno i vigili di quartiere, trecento in ventisette aree «delicate». Nei primi quattro mesi del 2017 in città si sono registrati il 14,2 per cento di presenze di turisti stranieri in più, per un totale di 8 milioni l'anno: «E se qualcuno ha ancora qualche dubbio - si toglie un sassolino dalla scarpa - sul fatto che Expo stia portando ancora dei risultati, è in malafede». Un accenno anche su Ema, l'Agenzia Europea del Farmaco «non so come andrà a finire, ma abbiamo lavorato bene. Chiediamo al Governo di continuare a sostenerci - l'appello - e di non cedere a logiche compensative e a inciuci tra paesi europei».

La visione (non sua)

Il sindaco parte dall'urbanistica e dal verde, citando il caso degli scali ferroviari, vicenda che affonda le sue radici amministrative nel 2005. «Il consiglio comunale, che ringrazio (anche l'opposizione) ha licenziato il documento di sintesi e domani (oggi per chi legge, ndr) firmeremo con Regione e Ferrovie l'accordo di programma.

Per quanto riguarda la mobilità, il sindaco cita come obiettivo del prossimo anno il (vecchio) progetto per il prolungamento della M1 fino a Monza e il prolungamento a Nord di M1 e M5. Poi cita i numeri del Bike sharing (invenzione dell'ex sindaco Moratti) e M4 che si è trovato in eredità. Non una parola, però, sui tagli dei mezzi pubblici.

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