Bimbi: allarme lockdown Distratti, inappetenti e sempre più irascibili

Lo studio di Bicocca e pediatri ha coinvolto 3.400 famiglie con figli tra uno e 10 anni

Bimbi: allarme lockdown Distratti, inappetenti e sempre più irascibili

Disturbi del sonno e dell'alimentazione, scarsa attenzione, irritabilità, capricci e rabbia sono i sentimenti prevalenti riscontrati nei bambini tra gli 1 e i 10 anni durante il lock down. Genitori a loro volta, sotto stress e in ansia, che in alcuni casi avrebbero bisogno di supporto. È la fotografia scattata dall'indagine «Bambini e lockdown, la parola ai genitori» condotta dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche con la collaborazione dei ricercatori dell'Università Bicocca (Paolo Ferri e Chiara Bove docenti del Dipartimento di Scienze umane per la formazione) e della spin off «Bambini Bicocca» (sotto il coordinamento scientifico di Susanna Mantovani). I ricercatori hanno proposto due questionari online parzialmente differenziati a seconda delle età: bambini di età compresa tra 1- 5 anni e bambini dai 6 ai 10 anni. La ricerca ha coinvolto più di 3.400 famiglie dove nel 93% dei casi le madri hanno titolo di studio medio alto - residenti in Lombardia. «Il focus della ricerca realizzata attraverso la rete di Pediatri di famiglia è rappresentato dai cambiamenti notati dai genitori nel comportamento dei bambini durante il periodo di chiusura, rilevati a due mesi di distanza (prima dell'estate)» spiega Marina Picca, presidente SICuPP Lombardia. Il quadro che emerge dall'indagine evidenzia da un lato una «sostanziale tenuta» da parte dei bambini nell'accettare le limitazioni (l'80,6% dei bambini più piccoli, seguito dall'83,3% dei bambini più grandi) sia dei genitori (il 60,4% delle madri dei piccoli e il 54,4% di quelle dei bambini più grandi) ma «dall'altro- sottolinea Picca - anche molteplici fonti di forte preoccupazione: alimentazione, sonno, attenzione, irritabilità, paure».

I genitori dei più piccoli (1-5 anni) hanno notato innanzitutto maggior irritabilità e un aumento dei capricci (oltre l'81%), anche se sottolineano un miglioramento delle relazioni con i loro bambini (40,8%) e tra i fratelli (32,8%) e nello sviluppo linguistico (50%).

Due aspetti fondamentali nella crescita, come alimentazione e sonno, hanno subito rilevanti alterazioni: riduzione di appetito (32%), riduzione delle ore di sonno (37,4%) e un aumento della frequenza dei risvegli notturni (oltre il 40 %). A preoccupare i genitori anche un calo dell'attenzione che sfocia in svogliatezza (54,6%) e un uso massiccio delle tecnologie digitali, un incremento considerevole (per il 66,6%) della fruizione della televisione.

Ben l'83 per cento dei genitori dei bambini tra i 6 e i 10 anni ha riportato che i figli hanno accettato le limitazioni imposte, dimostrando grande resilienza. Altro dato positivo, un miglioramento dei rapporti in famiglia: con i fratelli (30%) e con i genitori (38%). Nel 46,7 per cento dei casi si è riscontrato un aumento di appetito. Alterazioni che si sommano alle difficoltà ad addormentarsi (72,4%) e ai risvegli notturni (30%). Anche i genitori dei più grandi hanno notato un comportamento più irritabile, unito a manifestazioni di rabbia (68,2%) e una bassa e frammentata attenzione (83 per cento).

Per quanto riguarda l'utilizzo delle tecnologie (4/6 ore al giorno) mentre i genitori dei più piccoli sottolineano che i legami educativi a distanza (LEAD) proposti dai nidi e dalle scuole dell'infanzia sono stati vissuti in

modo positivo, per i più grandi la didattica a distanza, pur adeguata per il 42,2 per cento, ha evidenziato diverse criticità e limiti.

I genitori rivelano di essere in ansia e di aver bisogno, in alcuni casi di supporto.

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