Biotestamento, è scontro aperto sull'iter per approvarlo

Interpellare il garante della privacy e ascoltare il parere dei centri di aiuto alla vita. Queste le richieste del centrodestra prima dell'approvazione del biotestamento, la cui discussione è cominciata ieri nelle commissioni Affari istituzionali, Politiche sociali e Referendum. La confusione è parecchia.
Ma prima che su questioni etiche, ci si annoda sul metodo da seguire. Sul tavolo infatti ci sono tre testi: due di iniziativa popolare (presentati dal comitato Milano radicalmente nuova e dal comitato Io scelgo, guidato da Vittorio Angiolini, avvocato della famiglia Englaro) e poi c'è il provvedimento scritto dal Pd che, oltre al biotestamento, affronta anche la questione della cremazione e della donazione di organi. Niente di più facile, visto l'inizio dell'iter, che una replica della telenovela sulle unioni civili. «È una situazione inedita quella di avere all'esame ben tre testi - ha protestato il consigliere ciellino del Pdl Matteo Forte - È chiaro che è un problema tutto interno alla maggioranza».

Infatti, l'esponente cattolico del Pd Andrea Fanzago non ha nascosto il proprio scetticismo sul provvedimento ed ha annunciato emendamenti per specificare il ruolo del personale medico all'interno della futura delibera. «La questione non è tanto discutere sul se, ma sul come adottare un regolamento», è intervenuto l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino.

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