Interpellare il garante della privacy e ascoltare il parere dei centri di aiuto alla vita. Queste le richieste del centrodestra prima dell'approvazione del biotestamento, la cui discussione è cominciata ieri nelle commissioni Affari istituzionali, Politiche sociali e Referendum. La confusione è parecchia.
Ma prima che su questioni etiche, ci si annoda sul metodo da seguire. Sul tavolo infatti ci sono tre testi: due di iniziativa popolare (presentati dal comitato Milano radicalmente nuova e dal comitato Io scelgo, guidato da Vittorio Angiolini, avvocato della famiglia Englaro) e poi c'è il provvedimento scritto dal Pd che, oltre al biotestamento, affronta anche la questione della cremazione e della donazione di organi. Niente di più facile, visto l'inizio dell'iter, che una replica della telenovela sulle unioni civili. «È una situazione inedita quella di avere all'esame ben tre testi - ha protestato il consigliere ciellino del Pdl Matteo Forte - È chiaro che è un problema tutto interno alla maggioranza».
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