La palazzina Liberty «liberata» da scritte e scarabocchi. Giusto lunedì sul Giornale avevamo denunciato lo scempio. Il gioiello del primo '900 deturpato su tutte le facciate - fino a due metri e mezzo d'altezza - e persino sulla pavimentazione esterna da tag e slogan. Palazzo Marino aveva assicurato un intervento in tempi stretti in largo Marinai d'Italia, e l'assessore ai lavori pubblici Carmela Rozza ieri in sopralluogo ha potuto dimostrare che la missione è stata compiuta. Grazie all'intervento congiunto di Comune e Amsa le scritte che imbrattavano da oltre un anno la palazzina sono sparite. «Oggi - ha spiegato l'assessore - si chiude la prima fase, più avanti è prevista la parte più originale con l'applicazione di una pellicola sulle facciate dell'edificio che, in caso di nuovi graffiti, consentirà una pulizia più veloce e efficace». Basteranno acqua tiepida, spugna e un materiale speciale. La posa sarà realizzata a titolo gratuito dall'impresa spagnola Hlg System. L'assessore anticipa che con 20mila euro incassati dalle multe ai writers verrà acquistata a breve un'idropulitrice per i muri della città. Il Comune «ha grande rispetto per la libera espressione e per i giovani che vogliono cimentarsi con la street art, ma non tollera il vandalismo sui beni storici della città e dei privati». Ribadisce l'«impegno del Comune contro il vandalismo graffitaro: entro un anno destineremo più di cento muri liberi dove i ragazzi possano esprimere la libera creatività, ma deve essere chiaro che non sarà consentita la violazione della legge. Speriamo che per Expo tutto il mondo voglia venire a disegnare a Milano». I 100 muri liberi, attacca invece il consigliere Fdi Riccardo De Corato, «saranno un'ulteriore incoraggiamento ai vandali».
Negli ultimi anni, anche secondoil Comune, il fenomeno sta assumendo aspetti più aggressivi.
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