Le ali di Milano

Brunini: "Così Malpensa può crescere del 35%". Nel 2020 nuovi voli per Taipei e Tokyo

L'amministratore delegato di Sea: "Tra sette o otto anni torneremo ai volumi di traffico registrati queste estate con il trasferimento dei voli da Linate. Allo studio tariffe per far pagare di più chi ha aerei più inquinanti e rumorosi". Nel 2020 i vettori Eva Air e Ana collegheranno Milano con Taiwan e Giappone

Brunini: "Così Malpensa può crescere del 35%". Nel 2020 nuovi voli per Taipei e Tokyo

Si volerà da e per Taiwan e Giappone nello scalo intercontinentale di Milano Malpensa nel 2020 con i nuovi collegamenti annunciati dalle compagnie Eva Air e All Nippon Airways. Eva Air aprirà la rotta sul raggio verso il Far East da Taipei con quattro le frequenze settimanali operate con un Boeing 777-300 a partire dal 18 febbraio. Ana nella “summer season” Ana collegherà Malpensa con l’aeroporto di Tokio Haneda, il quarto scalo più grande del mondo con un volo diretto: il mercato giapponese è il secondo per importanza dell’area asiatica per Milano con circa 400mila passeggeri all'anno e crescita dell’11%. Per quanto riguarda i voli europei, dal prossimo aprile Lauda collegherà Milano e Vienna con un volo giornaliero.

Novità importanti, soprattutto sul fronte dei voli intercontinentali ma non solo, che trovano conferma nelle parole di Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, la società partecipata del Comune che gestisce gli aeroporti di Milano sulle prospettive di crescita, ascoltato in Commissione Trasporti dove ha fatto il bilancio bilancio dell’operazione “Bridge” con lo spostamento dei voli da Linate a Malpensa e della ristrutturazione del Forlanini.

“Pensiamo anche il base alle stime sulla domanda del trasporto aereo nei prossimi anni che se il trend continuasse a essere quello registrato nell’ultimo decennio, tra sette o otto anni a Malpensa ritorneremo ai volumi di traffico quest'estate con una crescita passeggeri del 35% e del 40% dei movimenti (atterraggi e decolli di aerei, ndr)". Sono i numeri registrati durante l’operazione Bridge tra luglio e ottobre che hanno consentito a Sea dove e come intervenire per migliorare la competitività dello scalo, a partire "dall'accessibilità perché un grande aeroporto per essere competitivo con quelli europei deve essere molto ben collegato e quindi occorre potenziare le infrastrutture della mobilità intorno a Malpensa". Brunini ha sottolineato come "sia stato condiviso con Trenord il piano di potenziamento del numero di posti offerti e non di frequenza dei treni: a fronte del 30% in più di posti abbiamo avuto un aumento dei passeggeri trasportati del 45% rispetto allo stesso periodo 2018". E se è aumentato anche il lavoro per i tassisti è stato invece poco utilizzato il servizio di taxi condiviso.

Due le direttrici di sviluppo per Malpensa. "Da un lato le rotte intercontinentali, su cui vogliamo spingere il più possibile perché c'è ancora spazio per crescere, in particolare verso l’Oriente e la Cina e a Ovest verso gli Usa con più voli. Dall'altro lato - aggiunge Brunini - c'è il trend di sviluppo del low cost che non si arresta anche se rallenta un pò rispetto ai 10 anni precedenti. Su Malpensa sono presenti i tre principali vettori low cost e tutti e tre hanno idea di continuare a crescere”.

L’ad di Sea ha anche affrontato il tema della sostenibilità e dell’inquinamento. “Per ogni tipologia di velivolo conosciamo esattamente quanto carburante consuma e il livello di rumore che produce. La nostra idea è quella di far pagare un pò di più agli aerei più rumorosi e inquinanti e un pò meno a quelli più efficienti di nuova generazione. Un incentivo a cambiare aeromobili”. Ipotesi di rimodulazione delle tariffe aeroportuali che dovremo fare all'Autorità di Regolazione dei Trasporti, che supervisiona la regolamentazione tariffaria. Avremo nuove tariffe dal 2021 e quindi potremo cambiarle in quel momento. Lo stiamo studiando". L’ad di Sea ha sottolineato come i nuovi aeromobili che arrivano nelle flotte in questo periodo, sia Boeing che Airbus, portano a importanti riduzioni di emissioni di CO2 e di rumore fra il 25 e 50%.

“Vorremmo che a volare su nostri aeroporti fosse una flotta di velivoli più giovane possibile”.

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