«C'è paura, ma non cambiamo le nostre vite»

L'uomo che ha gestito il panico in Centrale invita a fidarsi della polizia

Paola Fucilieri

«La sfida per Milano? È una città splendida che, dopo Expo, sta vivendo un momento magico. Vogliamo che la qualità della vita resti quella che è. Io, da uomo del sud, la sto scoprendo piano piano. E mi piace sempre di più. È viva, piena di iniziative. Amo in particolare la puntualità dei mezzi pubblici, il verde: tanti bei parchi, ben puliti, ben tenuti. E al termine di qualsiasi manifestazione, i mezzi dell'Amsa passano e puliscono immediatamente».

È stato lui, il nuovo questore, Antonio De Iesu - a Milano da marzo, originario di Napoli, dopo il suo insediamento - a indicare azioni e obiettivi di sicurezza. Tra le direttive primarie: maggiore attenzione sui furti in casa e in strada, quindi alla microcriminalità come i borseggi in metropolitana, agli anziani che lui stesso incontra periodicamente affinché non abbiano paura e sappiamo affrontare chi vuole raggirarli, prevenendo le truffe. Che è un uomo d'azione, lo abbiamo visto. Eravamo casualmente presenti nel suo ufficio quando lunedì in stazione Centrale si è entrati nel panico e sono intervenuti gli artificieri per un «pacco» sospetto da cui spuntava un filo lasciato nella confluenza tra le due metropolitane - rivelatosi, ma solo in seguito, una cassa acustica abbandonata da un ragazzo che, in compagnia di una donna e senza alcun intento intimidatorio ma solo pigro, poca voglia di raggiungere il cestino dell'immondizia differenziata, l'ha lasciato lì. Dai poco nitidi filmati delle telecamere si notano lui- un trentacinquenne con una maglietta bianca, un paio di calzoni lunghi che, dopo aver lasciato a terra delle casse acustiche e dalla quale fuoriesce un filo (particolare che poi ha intimorito i passanti, fatto isolare la zona, bloccato i treni e creato il panico) si notano i due salire normalmente sul metrò.

«La polizia procede per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio e un fascicolo è stato aperto - spiega il questore - La Digos è titolare delle indagini, sta lavorando per dare una identità a queste persone e approfondirne le motivazioni. Non possiamo sottovalutare nulla, non era un congegno esplosivo, no. Ma non possiamo escludere al cento per cento che non sia stato un fatto doloso. Noi lavoriamo nell'ipotesi peggiore, cioè che sia stato un atto messo a punto per procurato allarme, salvo che i fatti non dimostrino il contrario. Certamente però, lo ripeto, non era un ordigno esplosivo e tanto meno legato al terrorismo».

De Iesu lunedì si è mosso subito tra i telefoni e l'ufficio di gabinetto, ha voluto sapere, essere informato attimo per attimo, era in continuo movimento. In pochi minuti conosceva ciò che è essenziale che un questore conosca. «Uno dei centri sociali? No. Ma è quel filo che spunta che fa paura. Ora gli artificieri lavorano, capisce, abbiamo fatto evacuare tutto. Non è niente? Non lo so, stiamo facendo controllare».

Di certo aveva subito capito di cosa si trattasse. Un «vecchio sbirro» o «dinosauro» come si definisce affettuosamente lui che ha lavorato con professionisti del calibro di Arnaldo La Barbera a Napoli e negli anni '70, ha diretto una squadra speciale anticamorra di 700 uomini quando sotto il Vesuvio anche dal carcere comandava Raffaele Cutolo, al punto che per lui, i criminali, se occorreva si facevano ammazzare. Un professionista che è «vittima del dovere» visto che nel marzo dell'82, a 27 anni, quando era capitano di polizia, un mese prima di sposarsi, venne ferito alla tibia in uno scontro a fuoco proprio con dei cutoliani e un pregiudicato gli lasciò un proiettile nel piede sinistro, compagno silenzioso ma onnipresente, destinato a restare con lui.

«Lo so, le persone hanno paura, ma lo ripeto, questi piccoli eventi non devono modificare lo stile di vita delle comunità locali. C'è gente che è concentrata e specializzata nel lavoro di prevenzione.

Ogni giorno si analizzano e s'interpretano dati insieme alle altre forze di polizia per pianificare al meglio i servizi di controllo del territorio e degli obiettivi sensibili anche con il prezioso contributo dei militari dell'esercito».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica