Caccia alla gang che spara frecce ai passanti

Caccia alla gang che spara frecce ai passanti

L’unica certezza al momento è che si tratta di dardi con la coda di plastica, quelli tipici da cerbottana, lunghi circa dodici-tredici centimetri. Si comprano in qualche armeria, senza licenza, ma si possono trovare (e acquistare) anche su internet. Non è nemmeno tanto complicato costruirseli da sé. La polizia sta cercando la persona che ha «sparato» tre di questi dardi, servendosi proprio di una cerbottana, addosso ad altrettante persone, ferendole lievemente. Tutti e tre gli episodi si sono verificati nella giornata di lunedì, tra il quartiere Bovisa e la Comasina e finora non ce ne sono stati altri.
Ma vediamo quel che è accaduto nel dettaglio. Lunedì, poco prima delle 11.30, in via Maffucci (Bovisa) una donna di 61 anni che passeggiava in strada è stata avvicinata da una macchina bianca con a bordo due persone. La vittima pensava che l’automobilista avesse bisogno di informazioni e stava per avvicinarsi alla vettura quando, all’improvviso, ha sentito un sibilo e un dolore, come quello di una puntura, a un ginocchio. Si è chinata e ha visto a terra che l’«ago» che l’aveva colpita, era una sorta di dardo con la coda in plastica. Intanto la vettura bianca è scomparsa. O forse, vedendo che la donna era impegnata, il conducente bisognoso d’informazioni ha deciso di rivolgersi altrove. La donna, che ha denunciato il fatto al commissariato Comasina, infatti non è stata in grado di assicurare che i due sulla macchina bianca siano legati al proprio ferimento.
Trenta minuti più tardi, a mezzogiorno, in via Durando, sempre alla Bovisa, è stata la volta di un’italiana di 20 anni che, pur non avendo notato nessuna auto, ha sentito il sibilo e si è ritrovata con l’ago conficcato in una gamba. La ragazza è stata soccorsa all’ospedale Niguarda.
Quasi sei ore più tardi, alle 17.40, in via Ippocrate (Comasina) è toccata infine a un 21enne, colpito al polpaccio. Il giovane ha estratto l’ago e si è presentato al Niguarda. Anche lui, parlando con la polizia, ha detto di non essersi accorto che, nelle vicinanze, al momento del ferimento, ci fosse una vettura bianca o che, comunque, il fatto fosse riconducibile a qualcuno su un’auto di passaggio.
La questura si sta occupando del caso, in particolare l’Ufficio prevenzione generale (Upg) che coordina le volanti e il commissariato di zona. I poliziotti hanno sequestrato uno di questi dardi per analizzarlo. Così, quello che in un primo tempo poteva sembrare anche un ago sparato da qualche altra specie di arma, magari una pistola ad aria compressa, è apparso per quel che è, appunto un dardo da cerbottana. E quindi anche il sibilo sentito dai 3 feriti sarebbe riconducibile all’emissione del dardo dalla cerbottana stessa.

Per quel che riguarda, invece, la vettura bianca, gli investigatori al momento sono convinti che non si tratti di una casualità ma che chi la guidava, chi c’era sopra, abbia a che fare con tutta questa storia: è molto verosimile che chi compie un atto del genere, subito dopo, voglia allontanarsi in fretta.

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