L'hashtag è un più che eloquente #noinonmolliamo! e nel manifesto ricompare la bandiera tricolore di Forza Italia. A brevettarlo quattro giovani consiglieri regionali del Popolo della libertà a capo di altrettanti movimenti e circoli che lo vogliono lanciare all'Auditorium della Provincia in via Corridoni 16. Il più grande disponibile con i suoi 650 posti a sedere, tanto per misurare le aspettative riposte nell'appuntamento fissato per le 9,30 con un titolo altrettanto chiaro: «Le ragioni del nostro impegno per la Libertà. Dal 1994 a fianco di Silvio Berlusconi». A firmare l'iniziativa Alessandro Colucci (Noi Riformatori) e Giulio Gallera (Forum delle Libertà) di Milano, Mauro Piazza (Libertà Protagonista) di Lecco e Alessandro Sorte (iGiovani. Un click sul futuro) di Bergamo. «C'eravamo ieri, ci siamo oggi, ci saremo domani» lo slogan di una manifestazione evidentemente antipasto all'ormai imminente lancio di Forza Italia. Perché tutti e quattro raccontano di ispirarsi alla discesa in campo del '94 e uno dei temi forti sarà proprio «la difesa del nostro presidente Silvio Berlusconi vittima di un indecoroso accanimento della magistratura». Ma non solo, spiega Gallera che del Pdl è coordinatore cittadino, «perché questo attacco non è solo al nostro leader, ma a un'intera storia politica che noi rivendichiamo e che vogliamo rilanciare». Soprattutto dopo gli sforzi di attirare il popolo di centrodestra sotto le bandiere di Mario Monti, Luca Cordero di Montezemolo o Oscar Giannino. «Tutti tentativi falliti - spiega Gallera - perché l'unico leader del centrodestra è Berlusconi. Solo lui ha incarnato quella rivoluzione liberale che ora dobbiamo riportare sul territorio a partire dai consigli regionali». E questa, spiegano gli organizzatori, «sarà la prima grande occasione in Lombardia per testimoniare sostegno a Berlusconi, alla sua battaglia politica per la democrazia e la libertà, per una grande riforma liberale della giustizia e della Costituzione, contro la campagna diffamatoria e distruttiva che il micidiale intreccio mediatico-giustizialista alimenta dal 1994». Perché, aggiunge Gallera, «non basterà cambiare il simbolo perché la gente torni a votare Forza Italia, dobbiamo riempire questo contenitore con i valori del liberalismo». E nel mirino c'è anche la Lega, quell'alleato scomodo che in Regione con il governatore Roberto Maroni «sta facendo passare troppo cose che contrastano con le nostre idee, come la moratoria sui centri commerciali, mentre poco si fa per la semplificazione amministrativa di cui le imprese hanno bisogno e la riduzione del peso dello Stato».
Se a organizzare sarà l'anima laica del partito, a portare i saluti dell'area ciellina arriverà il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo.
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