Che cosa pensa Forza Italia delle nozze tra persone dello stesso sesso rilanciate da Giuliano Pisapia? Il sindaco, nel giorno del Gay Pride, ha detto di voler trovare un modo per trascrivere a Milano i matrimoni tra persone omosessuali celebrati all'estero. La posizione degli azzurri potrebbe anche sembrare scontate, ma il silenzio sul Gay Pride (a cui non ha partecipato nessun esponente di Forza Italia), insieme con le dichiarazioni di Francesca Pascale, la compagna di Silvio Berlusconi che si è detta favorevole alle adozioni da parte di persone omosessuali, invita a interrogare gli esponenti del partito a Milano e in Lombardia.
Ad aprire il viaggio è la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini. «Credo che i milanesi si aspettino meno tasse, posti in asili nido, sostegni alla famiglia, servizi meno cari. Questo mi pare lo spot pubblicitario di una giunta in crisi di consensi. Se vogliono introdurre le nozze gay, può essere oggetto di dibattito parlamentare. Ma non si può forzare la legge e permettere che alla fine sia la magistratura a decidere». Quanto al tema di matrimoni e adozioni, Gelmini non si sottrae: «La posizione della Pascale è più che legittima ma è un'opinione personale. Non la condivido. Sono da sempre a difesa della famiglia naturale. Posso comprendere il riconoscimento dei diritti per le coppie omosessuali ma dico un no secco al matrimonio e alle adozioni omosessuali. In Forza Italia ci sono sempre state posizioni diverse, un'anima più laica e un'anima più cattolica. Su questo, che è un tema etico, ho una sensibilità diversa». A quali diritti pensa? «A ciò che riguarda il patrimonio personale, come la casa o il testamento. Ma dico no alla pensione di reversibilità, perché salterebbero i bilanci dello Stato».
Molto critico con Pisapia anche il liberal Fabrizio De Pasquale, capogruppo in consiglio comunale: «Lui deve fare il sindaco e occuparsi di problemi amministrativi, di cui la città è piena. E non di questioni legislative, quali sono le unioni di fatto, per non dire il matrimonio o l'aberrazione dell'adozione di figli da parte dei gay: sono tutte cose che toccano al Parlamento. Lui si occupi delle tante questioni di cui si è dimenticato in questi anni. Finora ha trascurato buche, sicurezza, illuminazione, per occuparsi di diritti civili che non tocca a lui istituire». E ancora: «Quest'impegno che cercano di prendersi partorirà solo elementi di confusione, visto che trascrivere i matrimoni non si può, perché la legge e la Costituzione non lo permettono. Questa ulteriore confusione serve solo a prendere in giro le minoranze gay molto politicizzate».
È in piena sintonia il coordinatore cittadino, Giulio Gallera, anche lui di area liberal: «Siamo contrarissimi a questa posizione di Pisapia. Il sindaco rientra nel suo cliché di sindaco di sinistra, che ha come solo obiettivo quello di distruggere l'idea di famiglia naturale. Noi siamo sempre stati attenti ai temi dei diritti di cittadinanza degli individui e delle coppie di fatto, ma non siamo mai stati disposti a distruggere l'idea della famiglia e del matrimonio previsti dalla Costituzione, che è tra un uomo e una donna. La roba ridicola è che a tutti questi diritti sulla carta corrispondano solo mancanze di tutela e di intervento sul territorio. La città è nel degrado, con problemi di sicurezza. Che cosa è stato fatto per i diritti dei milanesi?».
Le perplessità non mancano neppure a sinistra. Una voce di peso è quella del consigliere regionale Fabio Pizzul.
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